Crisi migratoria: il meccanismo europeo di ricollocamento dei migranti ha veramente funzionato?

Crisi migratoria: il meccanismo europeo di ricollocamento dei migranti ha veramente funzionato?
Di Euronews
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Messo a punto dall'Unione, nel settembre del 2015, per andare incontro agli Stati in prima linea nell'affrontare un eccezionale flusso migratorio, si è concluso dopo due anni. Resta un percorso fatto a metà

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Il 2015 ha rappresentato lo spartiacque per l'Europa sul fronte dell'immigrazione.

Di fronte a oltre un milione di migranti, giunti non solo via mare, i 27 hanno adeguato i meccanismi di accoglienza così da aiutare i Paesi in prima linea, come Grecia e Italia.

È in questa situazione che viene messo a punto il meccanismo di ricollocamento di 160mila persone dall’Italia e dalla Grecia nel giro di due anni.

In realtà, dopo l’accordo con la Turchia del marzo 2016, questa cifra iniziale era stata rivista al ribasso.

La Commissione parla di un successo, ma le cifre non convincono: a inizio maggio in Italia, il numero di persone ricollocalte è pari a quasi 13 mila, in Grecia è vicino a 22 mila migranti.

Secondo le previsioni, dovevano essere circa il doppio in Italia e il triplo in Grecia.

Analizzando i dati, si rileva che i Paesi dell'Europa dell'Est sono restii a aprire le porte dell'accoglienza, cosa che risulta più facile agli Stati membri che hanno una situazione socio-economica più stabile, come Germania e FRancia.

I Paesi di Visegrad (Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia), che peraltro avevano votato contro l’adozione del sistema quote, si sono opposti fino alla fine. E sono quasi irrisori i loro numeri dell'accoglienza.

Unica eccezione nell'Europa dell'Est è la Romania che ha accolto oltre 700 persone.

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