Robiglio: "Nuovo governo? Basta demagogia e niente nuovi debiti"

Robiglio: "Nuovo governo? Basta demagogia e niente nuovi debiti"
Di Gioia Salvatori
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Il vicepresidente di Confindustria sul nascituro governo: "Temo che il Paese si decontestualizzi dalla necessità di essere al passo con l'Europa in nome di una demagogia che ha fatto il suo tempo. Di Maio, né incapace né statista: se sarà presidente lo giudicheremo all'opera".

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Che non si torni indietro sulle riforme (jobs act, e industry 4.0) e che non si faccia altro debito. Al vicepresidente di Confindustria e presidente della piccola industria Carlo Robiglio abbiamo chiesto come guarda al nascituro governo giallo-verde. (Intervista di Gioia Salvatori)

"Guardo con occhio laico al nascituro governo, mi aspetto un grande lavoro nell'interesse del Paese, un Paese che di certo non ha bisogno che vengano smontate le riforme messe in atto"

A cosa si riferisce?"Al jobs act, a industry 4.0 a tutto il tema delle infrastrutture esiziali per il nostro Paese"

Teme che possa ripetersi quello che è successo ieri: borsa a meno 2,3 e spread a 150?"Certamente in una situazione di stallo e di non chiarezza queste sono le conseguenze. Quando mettiamo sul tavolo tante iniziative che richiedono delle risorse dovremmo chiederci, come fa il buon padre di famiglia, se abbiamo le risorse o se non le abbiamo, dove le prendiamo e capire che non si può fare sempre debito perché ne abbiamo fatto fin troppo e altro non ce lo dà più nessuno".

Su cosa è scettico? _"_Temo che il Paese si decontestualizzi dalla necessità di essere al passo con l'Europa in nome di una demagogia che ha fatto il suo tempo".

Condivide le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi dalla commissione europea? "Certamente si: non conosciamo ancora il famoso contratto di governo ma le indiscrezioni degli ultimi due giorni hanno messo al centro delle possibili future politiche, misure che farebbero ulteriore debito. Questa dovrebbe essere un'enorme preoccupazione soprattutto per noi italiani".

Che ne pensa di Di Maio papabile presidente del consiglio? "Lo vedremo all'opera; non credo sia corretto dire che è un incapace né dire che è uno statista. I cittadini gli hanno dato tantissimi voti, evidentemente riscuote credibilità. Siamo in democrazia, i cittadini lo hanno votato, ed è giusto che questo diritto al voto abbia le sue ricadute; se sarà Presidente del consiglio giudicheremo il programma id governo e vedremo dove si andrà".

Che ne pensa della riconversione dell'Ilva dove oggi, inoltre, è morto un altro lavoratore? _"È una questione molto delicata e non possiamo banalizzarla. Dobbiamo renderci conto che l'Ilva non è un incidenter tantur: è una realtà industriale enorme, permette al Paese di essere competitivo in alcuni settori e dà lavoro a migliaia e migliaia di famiglie. Dovremmo capire, facendo uno studio, quale sarebbe la ricaduta della chiusura dell'Ilva sul Paese. Al netto di tutto questo è ovvio che è una tragedia, non solo per quello che è successo all'Ilva ma per quello che succede quotidianamente nel Paese, quella delle morti bianche, un enorme dramma. Sono temi che vanno affrontati ma non credo che si affronti correttamente questo argomento chiudendo le porte dell'Ilva". _

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