L'UE è pronta a fare muro per salvaguardare l'accordo sul nucleare iraniano e mettere al riparo le imprese europee dalle sanzioni statunitensi
L'apertura del vertice tra l'Unione Europea e i Balcani a Sofia si è incentrata sul dossier che vede protagonista Donald Trump, sull'Iran e i dazi doganali.
I 27, in assenza del leader spagnolo Rajoy, che non riconosce il Kosovo, hanno ribadito che sarebbero rimasti uniti sull'accordo inerente il nucleare iraniano e sul mettere al riparo le imprese europee dalle sanzioni statunitensi.
Donald Tusk, Presidente Consiglio Europeo, dice:
"Guardando le ultime decisioni del Presidente Trump, qualcuno potrebbe anche pensare 'con amici così, a cosa servono i nemici'?"
Le relazioni transatlantiche, o per citare Tusk, "l'atteggiamento capriccioso" di Trump, quindi, a Sofia sono al centro dell'attenzione.
Ryan Heath, Editore Politico Europe, dice:
"Questa è stata una mossa molto decisa: Donald Tusk la considera come una questione molto personale, è cresciuto volendo far parte dell'Occidente, quindi questo attuale divario tra gli Stati Uniti e l'Europa lo sente molto personalmente.
Quello che voleva la scorsa notte era convincere i leader a parlare di Trump durante la cena di questo vertice: qualunque cosa facessero, di certo non era una discussione sull'innovazione digitale, come programmato, ma si parlava di restare uniti sull'Iran, di attenersi alle misure di ritorsione riguardo alle tariffe sull'acciaio, e così è stato, Donald Tusk ha ottenuto ciò che voleva".
Il vertice è destinato a rafforzare i legami dell'UE con i Balcani, tenendo presente che il 73% degli investimenti esteri nella regione proviene proprio dall'Unione Europea.
In quest'ottica, la Russia ha aumentato la propria presenza sul territorio negli ultimi anni e sta cercando di espandere la sua influenza sul piano politico ed economico.