Catalogna: le reazioni alla nomina di Quim Torra, radicale alla guida della Generalitat

Catalogna: le reazioni alla nomina di Quim Torra, radicale alla guida della Generalitat
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Di Alberto De FilippisRedazione spagnola
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Il parlament catalano è spaccato. Il profilo del nuovo radicale al timone della Generalitat

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Non ha nemmeno cominciato a governare che già piovono le critiche su Quim Torra, nuovo President della Generalitat di Catalogna.

I partiti di opposizione, contrari a ogni impotesi indipendentista non hanno mancato di fare sentire la propria voce. Così Inés Arrimadas di Ciudadanos: "È un giorno molto triste. È stata eletta come presidente della Catalogna, una persona che ritiene che la Catalogna sia solo per quelli che si sentono catalani. Come se fosse innaturale parlare spagnolo in Catalogna. Quest'uomo non ha voglia di dialogare e non fa che riaffermare gli argomenti di Puigdemont e anzi di andare ancora più in là. Abbiamo un Puigdemont 2.0 ma nazionalista, escludente, uno che teorizza la xenofobia".

Opposte, e non avrebbe potuto essere altrimenti, le reazioni di chi vede in Torra il raggiungimento di un ottimo mix, un mix raggiunto peraltro alla quarta votazione, così un portavoce di ERC: "Siamo soddisfatti soprattutto della fine di questa spada di Damocle dell'articolo 155. e governeremo sapendo che il governo legittimo è costretto all'esilio".

"I partiti indipendentisti", afferma la nostra corrispondente, "condivideranno i ministeri regionali e vedremo se le ferite aperte durante l'ultima legislatura e le divergenze nella strategia, potranno rimarginarsi prima che la giustizia spagnola dica la sua sul nuovo esecutivo catalano".

Chi è Quim Torra

Eletto deputato sotto l'ala di Puigdemont, e confuso nel suo gruppo Junts per Catalunya, Torra è sembrato finora un semplice seguace della linea dell'ex presidente.

Ma da alcuni tweet pubblicati qualche anno fa emerge un profilo ancora più radicale di quello del leader in esilio, che esprime un'ideologia suprematista e antispagnola. Tweet di cui Torra si è poi detto pentito. 

Alcuni di essi, tirati fuori nuovamente dalla stampa, rivelano un convinto discorso antispagnolo al limite della xenofobia. Tra le varie cose, ha affermato che "la vergogna è una parola che gli spagnoli hanno rimosso dal loro dizionario secoli fa", che "gli spagnoli sanno solo come saccheggiare", che la Catalogna era stata occupata dagli spagnoli dal 1714 o che "il fascismo degli spagnoli che vivono in Catalogna è infinitamente patetico, ripugnante e grezzo".

Nel 2016 ha chiuso il profilo Twitter in questione e ne ha aperto uno più moderato dopo essere diventato presidente ad interim di Omnium Cultural, una delle organizzazioni pro-independenza con il maggior peso nel processo politico.

Sconosciuto ai più in Spagna fino ad oggi, di recente Torra è entrato sempre più ideologicamente in conflitto con Madrid per rendersi più accettabile nell'ambiente anticapitalista della CUP.

Sabato, in una prima sessione di investitura fallita, ha insistito sul fatto che la Catalogna stia vivendo una crisi umanitaria. Intende adempiere al mandato del referendum del 1 ° ottobre, giudicato illegale da Madrid, e marciare senza indugi verso la Repubblica di Catalogna, dove nel frattempo resta in vigore l'articolo 155 della Costituzione.

"Marionetta", "uomo di paglia", il patanegra dell'indipendentismo...questi alcuni degli epiteti affibiatigli dalla stampa spagnola. Avvocato e editore, gode di grande stima per le sue conoscenze in campo giuridico.

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