"Ci difenderemo", dice il Ministro degli Esteri libanese a Euronews

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Lo spostamento dell'ambasciata USA viene visto dal Libano come una pericolosa provocazione.

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Si sono tenute da poco le elezioni in LIbano, e avevano dato segnali chiari di un disallineamento rispetto alla situazione auspicata in Occidente, con il rafforzamento degli Hezbollah la cui milizia armata è impegnata sul fronte siriano in supporto ad Assad. Una situazione già tesa nella quale si inserisce anche lo spostamento dell'ambasciata statunitense. E quanto questa realtà sia complicata lo abbiamo chiesto al Ministro degli Esteri libanese, intervistato da Damon Embling per Euronews.

Il Ministro ritiene che quella dell'ambasciata sia una mossa estremamente pericolosa, tale da metter fine a tutti i percorsi di pace nella regione. perché?

Gebran Bassil, Ministro degli Esteri libanese:

"Siamo sotto minaccia, sotto attacco. Noi non abbiamo mai minacciato nessuno. Noi cerchiamo la pace.

Loro si sono piegati agli interessi di Israele, purtroppo, e non tengono in considerazione una soluzione giusta per il Medio Oriente. Resisteremo, ci opporremo e combatteremo se attaccati. Combatteremo per i nostri valori".

Euronews:

Che cosa dovrebbe fare l'Unione europea secondo lei in questa situazione?

Gebran Bassil:

Dovrebbe avere un ruolo, il ruolo mancante del mediatore onesto.

Euronews:

E l'accordo sul nucleare iraniano? Donald Trump ne sta uscendo ora. L'Unione europea lo mantiene. Pensa che sia un accordo giusto?

Gebran Bassil:

Penso che la soluzione sia nel dialogo. La soluzione è parlarsi e colmare il solco delle differenze.

Euronews:

Pensa che questo accordo sopravviverà? Spera che sopravviva?

Gebran Bassil:

Vorrei che l'Iran, un paese impegnato nella pace, venisse coinvolto nella prosperità.

L'alternativa è isolare l'Iran e metterlo in una situazione chiusa, nella quale non potrà fare altro che trovare nuovi modi per difendersi.

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