Partorire in Italia, una donna su 3 denuncia assistenza sanitaria non adeguata

Partorire in Italia, una donna su 3 denuncia assistenza sanitaria non adeguata
Diritti d'autore Foto: george ruiz/Flickr
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Di Lillo Montalto Monella
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Il 27% delle madri italiane lamenta anche una carenza di sostegno e di informazioni sull’avvio dell’allattamento

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Una donna su tre, in Italia, non si è sentita adeguatamente assistita durante il parto mentre il 21% riferisce di aver subito una qualche forma di violenza ostetrica. Non solo: il 27% lamenta di non ricevere sufficienti informazioni per avviare l'allattamento in maniera adeguata.

Sono questi alcuni dei dati che emergono da un sondaggio sul fenomeno dell'abuso e della mancanza di rispetto durante l'assistenza al parto nel nostro Paese, condotto dal Gruppo Doxa e dall'Osservatorio sulla Violenza Ostetrica Italia (OVOItalia).

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista European Journal of Obstetrics and Gynecology e tira le somme della campagna social #BastaTacere lanciata nel 2016.

Stando alla ricerca Doxa, spiega Claudia Ravaldi, psichiatra picoterapeuta fondatrice della Associazione CiaoLapo Onlus, "si stima che ci siano circa 1 milione di mamme italiane, con figli 0-14 anni, che avrebbero vissuto un’esperienza di violenza ostetrica durante il parto o il travaglio, due momenti delicati e complessi in cui l’assistenza medico sanitaria ha un ruolo fondamentale per il benessere sia della neo mamma che del nascituro".

Tra gli abusi percepiti e denunciati dalle 424 madri che hanno partecipato al sondaggio, effettuato sulla base delle linee guida e raccomandazioni dell'OMS:

  • essere sottoposte a procedure mediche senza richiesta esplicita di consenso;

  • partorire sdraiate sulla schiena, gambe sulle staffe; 

  • esecuzione di episiotomia senza esplicito consenso;

  • mancanza di un'efficace anestesia durante il parto cesareo;

  • separazione di madre e neonato senza ragioni mediche; 

  • umiliazioni verbali.

Il 33% delle rispondenti ha giudicato il livello di assistenza delle strutture inadeguato, il 34.5% ha denunciato seri problemi a livello di privacy o di fiducia nei confronti del personale sanitario. Il 14.5% delle donne ha detto che non ritornerebbe nello stesso ospedale in cui ha partorito.

Per il 6% il parto è stata un'esperienza così traumatica da far loro decidere di non avere più altri figli: l'Osservatorio sulla Violenza Ostetrica stima un totale di 20.000 bambini mai nati ogni anno per questo motivo.

Il questionario ha indagato anche la tipologia di assistenza erogata nell’immediato dopo parto”, aggiunge Michela Cericco, fondatrice e presidente dell’associazione di volontariato La Goccia Magica, precisando che "il 27% delle madri lamenta una carenza di sostegno e di informazioni sull’avvio dell’allattamento. La pratica, piuttosto diffusa in Italia, dell’immediata separazione del figlio dalla madre e la mancanza di sostegno, rende difficile, se non impossibile, alle madri di realizzare il personale progetto di allattamento.”

"Può essere rilevata però anche una nota positiva" conclude Ravaldi "infatti la nostra ricerca mostra che le donne a cui erano state date informazioni esaurienti ed a cui era stato esplicitamente richiesto il  consenso prima degli atti medici cui sono state sottoposte hanno minore probabilità di sentirsi vittima di violenza ostetrica (quasi il 60% in meno)".

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