Finalmente un governo? Questione di "responsabilità"

Finalmente un governo? Questione di "responsabilità"
Di Diego Malcangi
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A Montecitorio faccia a faccia fra il leader della Lega, Salvini e quello dell'M5S, Di Maio: al centro dell'incontro, programma e nomi per l'esecutivo. Forse è l'ultima opportunità, prima del rischio di tornare alle urne.

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La cacofonia infinita di questi negoziati potrebbe aver trovato una fine inattesa, anche se non del tutto imprevista: è Silvio Berlusconi alla fine a lasciar perdere, a dire "si" ma anche "no".

Tra lui e Di Maio non può correre buon sangue, ma in fondo basta che non ne scorra, di sangue. E quindi, in serata, arriva il via libera a un'alleanza di governo tra Lega e Cinque Stelle, anche se Forza Italia non voterà la fiducia: o astensione, o uscita dall'aula, e probabilmente anche Fratelli d'Italia farà lo stesso. Si capisce che non ci sarà vendetta a livello di governi regionali.

Salvini ringrazia, Di Maio rilancia, parla di "momento importante", dice "mi fa piacere che abbia prevalso la responsabilità".

Ma "responsabilità" è una parola a doppio taglio: il senso di responsabilità, si, quello che invocava anche un ormai disperato Mattarella. Ma anche la responsabilità di governo, resta da vedere chi se la assumerà tra i quasi alleati, o la responsabilità del non governo. Quella la attribuiranno forse gli elettori, un giorno o l'altro.

Nel frattempo, gli amici-nemici hanno anticipato il governo del Presidente, hanno chiesto a Mattarella 24 ore per annunciare novità, le hanno forse trovate, e al Quirinale c'è chi vede orizzonti forse non sereni, ma almeno un po' più chiari.

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