Eurovision 2018, quanto è importante cantare in inglese per vincere?

Eurovision 2018, quanto è importante cantare in inglese per vincere?
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Di Antonio Oliveira E Silva
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Molti lamentano che uno dei principi cardine della kermesse continentale, la diversità culturale e linguistica, si vada appiattendo come effetto della globalizzazione. Euronews ha chiesto cosa pensano davvero i fan e i concorrenti del cantare in inglese

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Molti lamentano che uno dei principi cardine alla base del concorso di Eurovision, la diversità culturale e linguistica, sia in decadimento a causa della sempre più spinta globalizzazione del format. Euronews ha chiesto agli appassionati e ai concorrenti cosa ne pensano della questione: meglio cantare e parlare in inglese oppure utilizzare la propria lingua madre?

Sei cose che vi siete persi della prima, tosta semifinale di Eurovision

I paesi partecipanti al festival della canzone europea possono presentare i brani in una lingua a loro scelta già a partire dal 1999. Un artista che rappresenta i Paesi Bassi, per esempio, può esibirsi in olandese, francese, inglese, in entrambe le lingue oppure utilizzare una lingua immaginaria.

Ma quella che in teoria sembra una misura tesa ad esaltare le diversità fa sì che, nei fatti, oltre l'80% delle canzoni in concorso siano interpretate in inglese.

Libertà o dominio culturale?

Alexander Rybak rappresenta la Norvegia a Lisbona con la canzone in inglese, That's How You Write A Song. Il giovane bielorusso-norvegese ha dichiarato a euronews di ritenere che la lingua di ogni canzone debba essere scelta da ogni paese.

"Non capisco perché si debba costringere la gente a scegliere una lingua. Si dovrebbe essere in grado di cantare nella lingua che rende più giustizia alla canzone".

Rybak, che ha vinto il festival nel 2009, potrebbe piazzarsi tra i primi anche quest'anno e i bookmakers lo danno favorito. Attenzione però anche a Cipro e Israele, altre due nazioni che hanno scelto l'inglese: potrebbero contendergli lo scettro nella finalissima di sabato 12 maggio.

Il giovane cantante fa parte di una nuova generazione di eurofan cresciuta guardando alla TV un festival senza orchestra - scomparsa nel 1998 - in cui la stragrande maggioranza dei paesi canta in inglese.

Come Alexander, molti artisti, produttori e fan fanno appello alla libertà di scelta in tema di politiche linguistiche. Ma la verità è che il libero arbitrio spesso conduce verso la scelta più ovvia e più battuta.

L'Israeliana Netta sul palco con la sua TOY

Si può vincere senza cantare in inglese?

Yanna Terzi rappresenta la Grecia. La sua canzone Oneiro Mou (My Dream) è interamente in greco, quindi fa parte della "minoranza". Nonostante la sua voce potente e una performance sobria, il suo sogno si è fermato in semifinale.

Il giorno prima dell'evento ha spiegato che euronews ERT (l'emittente nazionale) aveva deciso di presentare una canzone cantata nella lingua nazionale: "L'abbiamo accettata perché sono anni che la Grecia non inviava una vera canzone greca, quindi penso che sia stata la decisione giusta".

Ma delle 10 canzoni che hanno superato la prima semifinale, solo due non sono in inglese.

L'Albania ha raggiunto la finale cantando in albanese e l'Estonia... in italiano. Il brano cipriota ha una parola spagnola, "Fuego" nel titolo, mentre quello israeliana ha due righe in ebraico.

Tiago David è un giornalista online di SAPO, uno dei maggiori media in Portogallo: "Penso che ogni paese dovrebbe inviare la sua canzone un po' come vuole. Penso che il Portogallo di solito faccia la scelta giusta inviando canzoni in portoghese, perché la gente si aspetta questo e, in verità, abbiamo buona musica in portoghese".

Per il reporter, tuttavia, dovrebbero essere esplorate tutte le opzioni. "Viviamo in un mondo globalizzato e inviare una canzone che non è in portoghese non dovrebbe essere visto come una brutta cosa".

La diversità linguistica recupera terreno nel 2018

Il vincitore dello scorso anno, il portoghese Salvador Sobral, ha partecipato con una ballata in portoghese, mentre il vincitore del 2016, l'Ucraina, ha cantato nella lingua tatara della Crimea.

Dal 2008 al 2015, però, tutti i vincitori hanno cantato interamente in inglese. La Serbia è riuscita a vincere cantando nella propria lingua nazionale nel 2007. Ma dobbiamo tornare al 1998, quando ancora vigeva la regola della lingua ufficiale, per trovare un altro vincitore in una lingua diversa dall'inglese: Israele.

Nonostante questa tendenza, quest'anno più paesi hanno inviato canzoni nelle loro lingue ufficiali (13 su 43) rispetto all'anno scorso (4 su 42).

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L'anno scorso, la Spagna, un paese che canta tradizionalmente in spagnolo, ha eseguito una canzone interamente in inglese, Do it for your lover. Il suo rappresentante, Manel Navarro, è arrivato ultimo. Quest'anno, il paese ha deciso di tornare alla lingua madre.

L'Italia da due anni partecipa in italiano (Occidentali's Karma e Non mi avete fatto niente), ma nel 2016, 2012 e 2011 rispettivamente con Francesca Michielin, Nina Zilli e Raphael Gualazzi si sono sentiti versi in inglese.

Nel 1991 Peppino di Capri cantò addirittura in napoletano la sua Comme è ddoce 'o mare. In generale, l'Italia non ha mai presentato brani solamente in inglese.

Il fatto che una delle canzoni non anglofona abbia vinto l'anno scorso significa che il pubblico europeo ha più fame di diversità? Staremo a vedere come va quest'anno.

Risorse addizionali per questo articolo • Marta Rodríguez Martínez

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