Ungheria: le ONG temono la legge "anti-Soros"

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Di Euronews
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L'8 maggio il Parlamento ungherese dovrebbe approvare nuove misure che penalizzeranno le ONG. Era la promessa pre-elettorale di Viktor Orbán contro il "promotore dell'invasione islamica" George Soros

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Riflettori puntati in Ungheria sulla prima seduta del neo parlamento. L'8 maggio in cima all'agenda ci sarà l'approvazione del cosiddetto pacchetto "anti-Soros", per contrastare l'attività filantropa del magnate, in particolare in favore dei rifugiati.

Nonostante le recenti manifestazioni di piazza contro il deficit di democrazia nel Paese, il dato di fatto è che il partito di Viktor Orbán, rieletto per la terza volta, ha ottenuto dai seggi una maggioranza rafforzata.

Il provvedimento al centro delle polemiche prevede un maggiore controllo da parte del Ministero dell'Interno sulle organizzazioni non governative ed una tassazione al 25% sulle donazioni di provenienza estera che ricevono.

József Péter Martin, che dirige Transparency international, un'ONG che combatte la corruzione e conta su un budget finanziato per il 13% da George Soros, ritiene che nel mirino non ci siano organizzazioni come la sua, ma quelle che si occupano di immigrazione. O almeno questa è la speranza, altrimenti sarebbe un duro colpo per la loro attività.

Júlia Iván, direttrice di Amnesty international Ungheria, sottolinea la gravità della situazione, con una società civile soffocata dal regime. Si vive, dice, sotto continua minaccia da parte del Governo, con misure proposte totalmente anticostituzionali.

Le ONG erano state obiettivo di Orbán già lo scorso anno, quando erano state sottoposte all'obligo di dichiarare la provenienza dei loro fondi esteri.

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