Lotta al terrorismo e al traffico d'uomini in Niger e Sahel

Lotta al terrorismo e al traffico d'uomini in Niger e Sahel
Di Sergio Cantone
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Il collasso libico ha progressivamente destabilizzato la fascia di Sahel che dal Niger arriva in Mali: oggi la regione ¨è diventata centrale nella lotta globale al jihadismo

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Il Niger ha preso a giocare un ruolo fondamentale nella lotta al jihadismo, man mano che la minaccia terroristica si è andata spostando dal Medio Oriente all'Africa. Nella regione del Sahel, le forze speciali sono addestrate e supportate da personale occidentale: l'obiettivo è annientare i gruppi jihadisti nelle loro roccaforti del deserto, se necessario anche al di fuori dei confini del Niger.A ottbore, quattro membri delle forze speciali statunitensi hanno perso la vita in un'imboscata vicino al confine con il Mali, paese che, più di ogni altro finora, ha sofferto le conseguenze della guerra civile libica.

"Tutti i miei partner africani - ha detto a Euronews il Generale Marcus Hicks, comandante delle operazione speciali statunitensi in Africa - possono confermare che il collasso della Libia è all'origine della crescente instabilità nella regione. Il flusso d'armi e di miliziani armati ha destabilizzato il Mali settentrionale e continua ad alimentare l'attività dei gruppi terroristici nel Sahel".

Secondo diversi analisti occidentali, il Niger rischia di diventare il punto di congiunzione tra il Mali già martoriato dalla guerra e le attività di gruppi terroristici come Boko Haram in Nigeria, al Shabab nel Corno D'Africa e i membri di Isis ancora arroccati in alcune basi libiche. Spesso i terroristi non si fanno scrupolo a servirsi anche dei migranti in transito nella regione.

"I gruppi estremisti tradizionali - spiega il Colonnello Razak Ibrahi, delle forze speciali nigerine -  usano queste reti di immigrati perché gli immigrati sono molto, molto vulnerabili, facili da reclutare. Quel che fanno è approfittare dei flussi migratori per infiltrarsi da un paese all'altro".

L'obiettivo del governo del Niger e dei supporter occidentali è quello di sigillare i confini con la Libia, che sono attraversati da terroristi e trafficanti d'uomini che, sempre più spesso, oltre alle stesse rotte, condividono anche il business. 

"Tutta l'economia criminale alimenta il terrorismo" chiarisce Kalla Moutari, ministro della Difesa del Niger. "Coloro che accompagnano gli immigrati nel viaggio in Libia molto spesso tornano con le armi. E sono anche gli stessi che trafficano in droga "

Fondamentale è la cooperazione con le forze dell'ordine locali. Per il Dipartimento di Stato ameruicano, si tratta di una strategia essenziale di costruzione della fiducia, per conquistare i cuori e le menti della popolazione locale.

"Quando le forze di frontiera sono di pattuglia e fermano delle persone, ad esempio - spiega Sam Pineda, esperto di antiterrorismo del Dipartimento di Stato Usa - è opportuno che le consegnino alle istituzioni civili, di modo che i sospetti vengano indagati e processati secondo leggi locali, create all'interno del paese".

La città di Agadez, nel Niger settentrionale è stata un crocevia strategico per ogni tipo d'attività illegale dopo il collasso libico nel 2012. Ha offerto percorsi sicuri ai terroristi come ai trafficanti di droga, e ha rappresentato un importante snodo per i trafficanti d'uomini. E' qui che gli ingegneri dell'aeronautica statunitense stanno costruendo una base aerea che entrerà in funzione entro il 2019: sarà formalmente in uso all'esercito locale, ma gli Stati Uniti la utilizzeranno per i propri mezzi.

La base dovrebbe ospitare i droni americani Mq 9- Reaper: utilizzati abitualmente per missioni di ricognizione, questi velivoli possono anche essere armati e utilizzati per scopi bellici con il nulla osta del governo nigerino. Fatto quest'ultimo che è più volte finito al centro di contestazioni da parte della popolazione locale. 

"Qui compiono operazioni, hanno droni, aerei e soldati sul campo che operano intervengono qui" spiega Kaka Touda, attivista della società civile di Agadez. "Finché la volontà della popolazione non è da questa parte, beh, possiamo avere l'aiuto di forze straniere, ma questo non sarà efficace, perché a monte non sarà stata creata la fiducia all'interno della popolazione".

La situazione attuale preoccupa in particolare modo l'Unione Europea, convinta che il mix di immigrazione clandestina e terrorismo possa diventare letale per la sua stabilità e sopravvivenza. "La sicurezza dell'Europa si gioca qui - spiega l'abmasciatore UE Mateus Paula - e potete capire da soli importanza di tutto questo, dal numero di volte in cui l'europa è gié stata minacciata e attaccata dal terrorismo e dal traffico d'esseri umani"

Il Sahel è diventato così anche un campo da gioco per il rilancio delle relazioni transatlantiche. Missioni militari e di polizia sono fondamentali per salvaguardare l'Europa dal terrorismo, dall'immigrazione clandestina e dal crimine comune. Ma la popolazione locale chiede lavoro, sviluppo umano ed opportunità economiche. Stati Uniti ed Europa dovranno mostrare che soicurezza e sviluppo sono reciprocamente compatibili

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