Armenia: parte da Erevan la "disobbedienza civile"

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Di Roberto Alpino
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Il capo dell'opposizione politica armena, Nikol Pashinyan, ha invitato i suoi sostenitori a mettere in atto uno "tsunami politico": già avviato il blocco della circolazione stradale e ferroviaria

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Iniziate in Armenia proteste e manifestationi di "disobbedienza civile", dopo la mancata nomina a Premier di Nikol Pachinyan, leader dell'opposizione e unico candidato.

Quest'ultimo aveva rivolto ai suoi sostenitori l'appello a bloccare tutti i mezzi di trasporto nel Paese, inclusi aeroporti e ferrovie, in reazione al rifiuto da parte del Parlamento.

L'invito è stato prontamente accolto, tanto che già risultano bloccate alcune autostrade e la circolazione ferroviaria, con decine di manifestanti che si sono finanche piazzati sui binari della stazione.

Pashinyan, 42enne giornalista, aveva bisogno di 53 voti per essere eletto, tuttavia è il Partito Repubblicano a disporre della maggioranza in Parlamento: dei 100 Deputati che hanno partecipato al voto, 55 sono stati i voti a lui contrari, 45 invece quelli a favore.

Prima del voto, proprio la coalizione avversaria ne aveva fatto presagire l'esito, denunciando la mancanza di coerenza del suo programma politico.

Già nel 2008, quando dieci manifestanti furono uccisi dalla polizia, Pashinyan era tra i promotori della contestazione popolare.

In piazza i sostenitori di Pashinyan
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