Il Libano finalmente alle urne. Il paese dei cedri sceglie

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Di Alberto De Filippis
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L'analista politico Maalouf: "siamo un paese a sovranità limitata"

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Il Libano finalmente al voto. Era dal 2009 che gli elettori non andavano alle urne. Fra le novità del paese dei cedri una nuova legge elettorale con un nuovo sistema di preferenze, ma soprattutto il voto dei libanesi all'estero che potrebbe rivelarsi decisivo. Il voto è ancora su base confessionale, ma i collegi sono stati ridisegnati e il panorama politico del paese potrebbe risentirne. Per capirne di più abbiamo parlato con Marwan Maalouf analista politico a Beirut.

Professore la divisione settaria e religiosa in Libano ha sempre impedito che si votassse per i programmi. Si votava soprattutto per appartenenza religiosa. E adesso? Qual è la situazione conquesta nuova legge elettorale?

Marwan Maalouf: Il sistema costituzionale libanese è parlamentare, ma è anche confessionale. Non siamo uno stato secolare. Gli scranni son divisi fra cristiani e musulmani. Il presidente dev'essere per costituzione un cristiano maronita, il premier un musulmano sunnita e il presidente del parlamento uno sciita. Quindi anche un governo può avere un'opposizione interna. Questa situazione non fa di noi una democrazia compiuta, indebolisce il ruolo dell'opposizione e a volte, i partner di coalizione al governo non hanno visioni politiche coincidenti. E questo porta all'immobilismo. A causa di questo sistema molti partiti usano soprattutto la carta confessionale nelle loro campagne e non parlano molto di programmi.

Qual è il ruolo dell'Arabia Saudita nella politica interna libanese?

Marwan Maalouf: In questo paese, soprattutto negli ultimi dieci anni, è esistito un vero problema di sovranità. La nostra è limitata. I maggiori partiti hanno forti legami con paesi stranieri. L'Arabia saudita è uno di essi, ma anche l'Iran e gli Stati Uniti. Molti partiti non nascondono nemmeno di essere sostenuti economicamente da potenze straniere. Il Libano è un crocevia di interessi e spinge i partiti a scegliere un campo.

Professor Maalouf, questa nuova legge elettorale cambierà la relazione fra eletti ed elettori?

Marwan Maalouf: Andiamo finalmente al voto dopo che il parlamento ha annulato tre elezioni consecutive. È un passo enorme verso il ritorno allla democrazia. La gente è motivata a votare. Per la prima volta i libanesi all'estero hanno potuto votare; io non sono un grande fan di questa legge elettorale, ma ci sono dei grandi cambiamenti. È innegabile. Adesso si può sperare di essere eletti anche ottenendo il 9, 10% dei suffragi. Non accadeva prima. Spinge piu gente fuori dai partiti a candidarsi. Certo possiamo ancora predire, più o meno, le percentuali dei vari partiti, ma possiamo aspettarci delle sorprese fra le candidature. Perché adesso abbiamo le preferenze e ora ogni candidato deve avere una base elettorale.

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