L'analista Paolo Manzo: "Battisti mi fa pietà"

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Di Alberto De Filippis
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Manzo è l'unico giornalista che ha scovato l'ex terrorista a Cananéia, in Brasile

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Il dietrofront della giustizia brasiliana su Cesare Battisti riporta indietro le lancette della storia e allontana la possibilità che l'ex membro dei Proletari Armati per il Comunismo venga estradato in Italia. Per capirne di più abbiamo raggiunto Paolo Manzo analista politico con il suo Latin American Insider e migliaia di follower su Twitter. Unico giornalista ad aver scovato Cesare Battisti durante la sua latitanza a Cananéia.

Paolo Manzo come ha trovato quest'uomo?

È successo pochi giorni dopo che era stato liberato ai confini con la Bolivia. Erano stati dati due indirizzi. Io sono andato a Cananéia e l'ho incontrato casualmente, nell'unico internet point che c'è laggiù. Stava spedendo un fax ai suoi avvocati. Visto che c'eravamo già incrociati alla presentazione di un suo libro a San Paolo, l'ho salutato e diciamo che ci siamo abbracciati. Lui si è ricordato di me e siamo andati nel bar sotto casa sua a bere qualche birra. Mi ricordo che c'era l'Italia che giocava una partita di qualificazione ai mondiali con l'Albania e abbiamo trascorso circa tre ore in quel bar parlando di varia umanit``a.

Per rispondere alla sua domanda l'ho trovato abbastanza stanco, invecchiato. Ho provato pietà.

L'ha sorpresa la decisione del tribunale supremo?

No, perché sono ormai oltre undici anni, l'Interpol ormai l'ha arrestato nel lontano 2007, che la giustizia brasiliana fa avanti e indietro come nel monopoli. Si arriva e poi si ritorna alla casella di partenza.

Secondo Lei perché questa vicenda in Italia continua a conquistare le prime pagine dei giornali?

Mi sorprende tanto l'ossessione mediatica quanto il disinteresse reale della classe politica italiana che, aldilà dell'interesse sui media in periodo di campagna elettorale, in realtà fa volentieri a meno di riavere Battisti in Italia. Per motivi che non ho ancora ben capito, ma di cui sono certo.

Con Lula caduto in disgrazia si pensava che la rete di protezione attorno a Cesare Battisti venisse a mancare. Lei che idea si è fatto?

Lula potrebbe uscire (di prigione) già a maggio perché il Tribunale Supremo, che è l'unico blocco all'estradizione di Battisti (che invece l'attuale presidente Temer vorrebbe estradare) sta facendo di tutto, perché ci sono dei giudici che vogliono liberare Lula. Se l'ex presidente sarà l'unico arrestato eccellente allora sarà un buco dell'acqua la grande operazione anticorruzione in Brasile. Se invece sarà il primo di una lunga serie, e per lunga serie intendo il presidente Temer o Dilma Rousseff. Ieri l'ex ministro dell'economia e coordinatore delle campagne di Lula e Dilma, Palocci, ha firmato un accordo di collaborazione con la giustizia e si sa che bombarderà con le sue dichiarazioni tanto la posizione di Lula quanto quella di Dilma. E quindi tutti quelli che sostengono si tratti un golpe, compresi premi Nobel per la pace come Perez Esquivel o Rigoberta Menchù stanno dicendo profonde sciocchezze.

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