La comunità francese a New York spera nell'incontro tra Trump e Macron

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I francesi d'Oltreoceano sperano che la tre giorni del capo dell'Eliseo negli Usa possa rinsaldare il legame tra Parigi e Washington, anche in funzione delle politiche migratorie

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Terrorismo, Iran, commercio internazionale. Questi alcuni dei temi principali previsti nell'agenda dell'incontro a Washington tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il capo di stato francese, Emmanuel Macron. La nostra corrispondente da New York, Michela Monte, ha incontrato alcuni esponenti della comunità francese d'Oltreoceano. Tutti si augurano che l'incontro tra Trump e Macron possa rafforzare le relazioni diplomatiche tra i due Paesi.

Marc Levy, scrittore francese, vede di buon occhio la presa di posizione a livello internazionale: " Penso che sia positivo che la Francia sia in prima linea nelle discussioni con l'America, in rappresentanza dell'Europa, perchè la Francia insieme alla Germania è uno dei Paesi che hanno una maggiore coscienza dell'importanza dell'Europa".

Olivier Coste, uomo d'affari originario di Parigi responsabile di una start up nel mondo dell'hi-tech, spera che Europa e Stati Uniti possano coordinare meglio le proprie risorse: "Lavoro nel settore dell'hi-tech dove gli Stati Uniti sono i dominatori del mercato. Ma la Cina sta diventando un gigante. Wechat è già un passo avanti a Facebook e il mercato cinese sta diventando più grande della somma dei mercati staunitense ed europeo. Quindi sarebbe un'ottima cosa per le impresecome la mia se gli Stati Uniti e l'Europa potressero coordinare meglio le loro politiche sulla privacy, sulla concorrenza e altro, visto che condividiamo gli stessi valori"

Il pensiero di molti va alle politiche migratorie dell'era Trump e alle difficoltà che ne derivano.

Marine Gabrielle Brun-Franzetti: "Penso che da quando Trump è stato eletto la gente è più preoccupata. Preoccupata per il futuro, per la carriera. Per coloro che sono considerati migranti, come i francesi, come me, è più difficile pensare al futuro negli Usa, perchè dobbiamo preoccuparci dei visti e di cose simili".

A New York in alcuni quartieri, la concentrazione di francesi è alta. A Brooklyn, ad esempio, si parla addirittura di invasione francese.

Laurene Hamilton, guida turistica, si augura che la visita di Macron possa portare a una velocizzazione delle pratiche che riguardo l'immigrazione dei francesi negli Usa: "Penso che la priorità per i francesi qui sia quella di avere dei processi migratori più rapidi e procedure per i visti più snelle".

Il modo di rapportarsi scelto da Macron nei confronti di Trump riscuote successo tra i francesi in America, come spiega Jennifer Merchant, ricercatrice franco americana: "Penso che il presidente Macron abbia scelto la diplomazia e il dialogo con un presidente tanto controverso quanto Trump. E' un ottimo approccio"

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