Belarus Free Theatre, clandestino ma non troppo

Belarus Free Theatre, clandestino ma non troppo
Di Euronews
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Conosciamo meglio la rinomata compagnia, che opera in regime di semiclandestinità: il teatro ha dovuto cambiar casa diverse volte, prima di stabilirsi in un garage adibito allo scopo, ora esso è "tollerato" dal regime

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È una serata speciale, per le poche decine di persone che fanno la fila davanti a questa porta, in una strada tranquilla di Minsk, capitale della Bielorussia.

Sono venuti a vedere un'esibizione del ["Belarus Free Theatre"](https: //en.wikipedia.org/wiki/Belarus_Free_Theatre.): una compagnia rinomata nel Paese: eppure, opera in semiclandestinità.

Le loro attività sono state a lungo proibite dal regime di Alexander Loukashenko: il teatro ha dovuto cambiar casa diverse volte, prima di stabilirsi in questo garage adibito allo scopo.

Ora come ora, esso è "tollerato", sebbene non ufficiale, e i suoi fondatori sono "in esilio" a Londra.

Prima di ogni rappresentazione, salutano il pubblico tramite skype.

In scena stavolta c'è una c[ommedia sulla disabilità](https: //www.theartsdesk.com/theatre/theartsdesk-minsk-feasting-belarus-free-theatre.): tra gli attori, [Sasha Chichikova](http: //en.ctv.by/en/1507559414-belarusian-wins-miss-wheelchair-world-2017), eletta prima Miss Mondo su una sedia a rotelle, a Varsavia l'anno scorso.

Alexandra Chichikova, attrice, afferma:

"La mia idea è quella di cambiare la percezione della persona su una sedia a rotelle, delle persone con disabilità in generale e, in particolare, delle donne con disabilità".

Questioni sociali, sessualità, repressione politica, nulla manca nelle rappresentazioni teatrali bielorusse.

Kyril Kalbasnikau, attore e giornalista, dice:

"Facciamo politica, siamo forti e critici per tutto ciò che sta accadendo qui, quindi alle autorità non piacciono queste cose".

Qui, non ci sono biglietti d'ingresso, nessuna biglietteria: il teatro vive di donazioni, l'unico modo per evitare la censura, come quella imposta ai teatri ufficiali.

Pavel Gorodnitskij, attore e musicista, dice:

"Esistono commissioni di censura, a seconda del tipo di rappresentazione che si mette in scena: se ci sono scene di nudo, se c'è un linguaggio forte e così via: nei teatri di Stato ufficiali, vivono come in una realtà parallela, non esiste un linguaggio forte, non c'è niente!

Tutto è bello, Chekov, Shakespeare: non vogliamo essere parte di questo gioco, come un qualsiasi teatro d'intrattenimento, ma un posto creativo che faccia riflettere le persone su ciò che le circonda".

Lo scorso 25 marzo, alcuni membri della compagnia sono usciti allo scoperto: la loro esibizione ha aperto infatti le celebrazioni ufficiali del 100esimo anniversario dalla proclamazione della Repubblica popolare bielorussa, un evento per il Paese.

Sebbene Kyril, come molti dei suoi concittadini, non abbia illusioni sulle realtà politiche di un Paese in cui le libertà sono ancora più che limitate.

Kyril Kalbasnikau, attore e giornalista, dice:

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"È la prima volta che la nostra compagnia può esibirsi in un evento così imponente e non siamo stati censurati, anzi è un nuovo passo nella vita politica, penso, forse è troppo presto per dirlo.

Personalmente non voglio metter su famiglia qui, perché non abbiamo ancora una società progressista: è una cosa triste, ma ci sto lavorando per migliorare la prospettiva".

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