Usa, Francia e Regno Unito attaccano obiettivi militari in Siria

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L'offensiva nella notte tra venerdì e sabato: presi di mira molteplici obiettivi, tra cui un sito di stoccaggio di armi chimiche a ovest di Homs. Mosca: "Le azioni degli Usa e dei loro alleati in Siria non rimarranno senza conseguenze". Le reazioni di Francia e Gran Bretagna

L'ATTACCO

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Donald Trump l'aveva promesso e nella notte tra venerdì e sabato è passato ai fatti. Gli Stati Uniti hanno condotto un'attacco missilistico in Siria con la cooperazione di Francia e Regno Unito. A dare l'annuncio è stato il presidente degli Stati Uniti dalla Casa Bianca. "Ho ordinato all'esercito di lanciare attacchi di precisione. Il nostro obiettivo - ha detto Trump - è distruggere le capacità di lanciare armi chimiche del regime di Bashar al-Assad".

Nel corso dell'operazione, condotta dall'aviazione e da alcune navi da guerra al largo della costa siriana, sono stati presi di mira molteplici obiettivi, tra cui un centro di ricerca, un sito di stoccaggio per precursori di armi chimiche a ovest di Homs e un posto di comando.

In tutto sarebbero stati lanciati piu di 100 missili. Secondo quanto riferito da fonti del governo siriano si tratta di una trentina di missili in tutto, una parte dei quali sarebbe stata abbattuta. Il ministero degli Esteri siriano ha fatto sapere che "l'attacco non indebolirà la determinazione del governo di Damasco nel combattere i ribellli, che minaccia la sicurezza internazionale".

L'attacco arriva al termine di una settimana tesa sul piano diplomatico, caratterizzata da scambi di accuse tra Stati Uniti e Russia: mercoledì scorso Trump aveva annunciato l'intenzione di rispondere con un'azione militare all'attacco con armi chimiche avvenuto lo scorso 7 aprile a Douma in cui, secondo fonti locali, sarebbero morte decine di persone. Un'azione di cui gli Stati Uniti e i suoi alleati ritengono responsabile il regime siriano.

Per la tv di Stato siriana l'attacco occidentale di stamani non ha preso di mira un centro di ricerche clandestino ma ha colpito un centro studi e laboratori. La televisione ha mandato in onda le immagini di quel che rimane del presunto laboratorio di armi chimiche alla periferia di Damasco che mostrano macerie di un edificio non meglio identificabile in quel che viene descritto come il quartiere periferico di Barze, a Damasco.

USA, L'ANNUNCIO DI TRUMP

Trump ha detto che l'operazione militare è una diretta conseguenza del comportamento della Russia, che non ha fatto nulla per impedire ad Assad di utilizzare armi chimiche. Il presidente statunitense ha aggiunto che "gli Stati Uniti sono pronti ad andare avanti in questa azione fino a che il regime continuerà ad utilizzare armi chimiche illegali".

"Questo è un chiaro messaggio per Assad", ha dichiarato il segretario della Difesa americano James Mattis. Il numero uno del Pentagono ha affermato che "l'attacco è stato proporzionato ma pesante. Questa volta abbiamo colpito in maniera più dura insieme ai nostri alleati. Se Assad dovesse condurre un altro attacco con armi chimiche dovrà rispondere ancora di più delle sue azioni". "Al momento - ha aggiunto - non abbiamo notizie di perdite sul fronte americano". Il capo del Pentagono ha poi annunciato che per ora non sono in programma altre operazioni.

Nelle ore successive Trump tramite Twitter ha espresso la sua soddisfazione: "un colpo perfettamente eseguito, grazie alla Francia e al Regno Unito, non potevamo aspettarci un risultato migliore".

PENTAGONO: "TUTTI I TARGET COLPITI"

"Ogni obiettivo scelto è stato colpito son successo": lo hanno affermato i vertici delle forze armate americane durante un briefing al Pentagono per descrivere i risultati dell'intervento in Siria.

Il Pentagono ha parlato del successo dell'operazione spiegando che questa "ha fatto arretrare di anni lo sviluppo del programma di armi chimiche del regime siriano".

Nel briefing è stato ribadito che "l'obiettivo in Siria resta combattere e sconfiggere l'Isis". Lo ha detto il generale Kenneth McKenzie, responsabile delle forze armate Usa.

GRAN BRETAGNA: PREMIER, "AZIONE GIUSTA E LEGALE"

"La decisione di usare la forza non è stata presa a cuor leggero", ha detto la premier britannica Theresa May che ha parlato sabato mattina in conferenza stampa. "Si tratta di un'azione limitata - ha spiegato il primo ministro -, un'azione con obiettivi precisi che non punta a causare un escalation nella regione, faremo tutto il possibile per evitare vittime civili".

La decisione di intervenire militarmente è stata "giusta e legale" ha ribadito la May che ha aggiunto "dal momento in cui sono fallite le trattaive diplomatiche abbiamo deciso di intervenire militarmente". Una decisione che nella parole della May ha l'obiettivo di colpire l'arsenale chimico di Assad ma non di entrare nelle dinamiche della guerra civile stessa.

Theresa May ha anche fatto riferimento al recente attacco chimico avvenuto sul suolo britannico contro l'ex spia Skripal e la figlia. Anche il quel caso sono stati utilizzati agenti chimici illegali.

Il ministro della difesa Gavin Williamson ha ribadito che la coalizione formata da Gran Bretagna, Stati Uniti e Francia "non starà a guardare mentre civili innocenti, incluse donne e bambini, vengono uccisi e fatti soffrire". Nelle ultime ore il ministro parlando alla radio londinese LBC ha confermato che i raid hanno avuto un impatto significativo sull'arsenale chimico di Assad.

Il leader del partito laburista Jeremy Corbyn, detto che sarebbe stato opportuno consultare il parlamento prima di una decisione simile da parte della May.

FRANCIA: "UNA BUONA PARTE DELL'ARSENALE DI ASSAD E' STATA DISTRUTTA"

Ad intervenire poco dopo l'ordine del Presidente francese Emmanuel Macron è stato il ministro della Difesa francese che ha chiarito che la Russia è stata avvisata prima dell'attacco "non stiamo cercando lo scontro e rifiutiamo la logica dell'escalation" ha detto Florence Parly, in linea con le parole della May, "E' per questo che noi e i nostri alleati abbiamo parlato alla Russia prima di muoverci" . Nelle ultime ore fonti dall'Eliseo fanno sapere che i raid sono per il momento finiti, ma che le forze militari sono pronte a colpire nuovamente se necessario.

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La Francia nelle ultime ore avrebbe desecretato alcuni documenti che proverebbero che la responsabilità dell'attacco chimico a Douma è delle forze siriane.

Una "buona parte dell'arsenale chimico" del regime di Damasco è stata distrutta dai raid aerei di questa notte sulla Siria". Lo ha detto il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, intervistato da BFM-TV. "L'obiettivo di questa operazione - ha dichiarato il ministro - era di distruggere gli strumenti chimici clandestini del regime di Bashar al Assad e, per quanto riguarda questo aspetto, l'obiettivo è stato raggiunto".

RUSSIA, PUTIN: "UN ATTACCO CHIMICO USATO COME PRETESTO"

Nell'attacco non sono state prese di mira le basi utilizzate dai russi. Un portavoce del ministero della Difesa siriano ha detto che i missili non hanno colpito le aree sotto il controllo dell'aviazione russa tra cui le basi di Tartous et de Hmeimim. Immediata la reazione di Mosca: "Le azioni degli Usa e dei loro alleati in Siria non rimarranno senza conseguenze", ha detto l'ambasciatore russo a Washington Anatoly Antonov.

Il Presidente Vladimir Putin, commentando quanto accaduto, ha fatto sapere che "l'escalation della crisi avrà conseguenze devastanti sulle relazioni internazionali tra i paesi, il processo di pace in Siria e sulla crisi umanitaria che andrà peggiorando".

Intanto il vice capo della commissione russa per gli affari esteri ha confermato che Mosca sta esaminando la situazione e che presto chiederà un incontro d'urgenza del Consiglio di sicurezza per discutere la situazione.

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Il ministro degli Esteri Lavrov, sulla Siria ha definito l'intervento delle potenze occidentali "inaccetabile" e parlando del caso dell'avvelanmento di Skripal ha aggiunto che secondo alcuni esperti svizzeri la sostanza impiegata nell'attacco avvenuto sul suolo britannico potrebbe essere stata prodotta in molti paesi.

NATO: IL SOSTEGNO ALL'INIZIATIVA DI USA FRANCIA GB

Parole di sostegno nei confronti dell'iniziativa sono arrivate dal Segretario generale dell'Alleanza Stoltenberg che in una nota ha detto:"la Nato sostiene l'attacco di Usa, Gran Bretagna e Francia".

Gli ambasciatori del Consiglio nord Atlantico si riuniranno, nel pomeriggio, nel quartier generale della Nato, a Bruxelles. Obiettivo dell'incontro - si legge in una nota - è un aggiornamento di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, sugli ultimi sviluppi in Siria. Al termine della riunione è prevista una conferenza stampa del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres ha fatto appello agli stati membri pregandoli di evitare eventuali azioni che potrebbero determinare un aggravarsi della situazione ed un aumento della sofferenza per il popolo siriano.

ISRAELE: "LINEA ROSSA SUPERATA"

Nelle ultime ore è arrivato anche il commento di Israele. "L'attacco a guida americana in Siria è un segnale importante verso l'Iran, la Siria ed Hezbollah", ha fatto sapere un membro della Commissione per la difesa del governo israeliano. L'utilizzo delle armi chimiche, ha aggiunto rappresenta una linea rossa che l'umanità non puo piu tollerare"

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IRAN: DALLA PARTE DELLA SIRIA

Dall'Iran un portavoce del ministero degli Esteri ha detto che l'attacco di Usa, Francia e Gran Bretagna è una violazione della legge internazionale che ignora la sovranità della Siria. le Guardie rivoluzionarie hanno commentato gli eventi dicendo che questi non si evolveranno in modo favorevole per gli Stati Uniti.

L'Ayatollah Ali Khamenei ha definito Trump, May e Macron dei "criminali", "non otterranno niente da questo" ha dichiarato concludendo: "non ne trarranno alcun beneficio".

LE ALTRE REAZIONI

Delusione tra le maggiori milizie ribelli siriani anti-Assad ai raid occidentali. Mohammad Alloush, di Jaish al-Islam, fazione islamico-radicale ma sostenuta dagli Usa i cui miliziani sono stati gli ultimi ad abbandonare Duma dopo la sconfitta nella Ghuta, parla di "attacco insignificante". E altri gruppi temono ora che l'offensiva governativa si possa estendere dalle sacche jihadiste vicine a Damasco alla provincia di Idlib, ultima roccaforte relativamente salda dei ribelli.

Dalla Germania, nella tarda mattina di sabato ha parlato il ministro della Difesa Ursula Von der Leyen che ha ribadito l'importanza di continuare con i processo di pace in Siria.

Il partito di estrema sinistra 'Linke' ha accusato Usa, Francia e Gran Bretagna di avere a loro volta violato il diritto internazionale: "Quelli che accusano gli altri Paesi di violare il diritto internazionale, violano il diritto internazionale a loro volta", ha affermato il capogruppo al Bundestag, Dietmar Bartsch su Twitter. "Possiamo solo sperare che Mosca reagisca in modo più giudizioso di Washington, Londra e Parigi".

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I Verdi tedeschi chiedono una soluzione diplomatica. Posizione espressa anche dalla leader designata dei socialdemocratici, Andrea Nahles. Il partito della Grosse Koalition ha però anche manifestato un chiaro sostegno a un attacco definito "inevitabili".

Dall'Italia, il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, sabato mattina ha avuto una lunga telefonata con il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian.

Il ministro Le Drian ha precisato anche con l'omologo italiano che si è trattato di un attacco limitato all'obiettivo di distruggere i depositi di armi chimiche del regime siriano e pertanto da considerarsi concluso, a meno che non venga nuovamente superata la "linea rossa" dell'uso delle armi chimiche.

Il ministro Alfano ha sottolineato che l'Italia ha sempre condannato nella maniera più ferma qualsiasi utilizzo di armi chimiche ed ha ribadito la posizione italiana contraria a ogni escalation e l'auspicio che immediatamente riprendano azioni diplomatiche.

Alfano ha poi parlato al telefono con il collega giordano, Ayman Al-Safadi

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Secondo Al-Safadi, l'attacco ha mandato un segnale molto chiaro al regime di Assad. Il ministro giordano spera che la ripresa del dialogo sia comunque la via prioritaria per rilanciare il processo politico siriano, sottolineando l'importanza del ruolo dell'Onu per una approfondita indagine sull'uso delle armi chimiche in Siria.

Alfano, dopo avere ribadito al collega che l'Italia non ha partecipato all'attacco, ha spiegato la posizione italiana:  l' azione militare è da considerarsi una risposta "una tantum" e come segnale di deterrenza per scongiurare i rischi di ulteriori impieghi di armi chimiche in Siria.

I due ministri hanno concordato sulla necessità di evitare una escalation e di compiere ogni sforzo per favorire una soluzione politica.

Critico nei confronti di Trump, Matteo Salvini. In una sua diretta Fb ha dichiarato:

"Sono stato contento della vittoria di Trump ma se qualcuno che stimo commette errori, ritengo mio dovere ricordare che sta sbagliando. Stimo Putin e lo ritengo uno degli uomini di governo più lucidi, lungimiranti e concreti di questo momento. Poi tutti possono commettere errori e i missili contro la Siria sono un errore clamoroso: magari rispondono agli interessi economici di qualcuno, pensiamo ai francesi  in Libia?".

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