Spagna, leader nell'export di vino... ma la qualità?

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Di Cinzia Rizzi
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Il Paese iberico è il primo della lista per milioni di ettolitri esportati nel 2017, davanti a Italia e Francia. Ma transalpini e italiani guadagnano di più

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La qualità a scapito della quantità. Questa, a quanto pare, è la strategia generale del settore vinicolo spagnolo. Secondo l'OEMV (Observatorio Español de los Mercados del Vino) lo scorso anno le cantine del Paese iberico sono state leader nel mercato mondiale del vino, esportandone 22,8 milioni di ettolitri, per 2,850 miliardi di euro. Il che pone la Spagna davanti ai diretti competitori europei: l'Italia, seconda, con 21 milioni di ettolitri di vino esportati e la Francia, terza, con 15 milioni.

Export di vino nel 2017, le cifre

I transalpini, però, hanno guadagnato maggiormente nel 2017: ben 9 miliardi di euro. Perché, se hanno esportato meno? Semplicemente perché la Francia vende a una media di 6 euro al litro, l'Italia - che ha fatturato in totale 6 miliardi di euro- vende a 2,78 euro al litro, la Spagna a solo 1,25 euro al litro.

A quel punto la decisione spetta al consumatore. Quanto è disposto a spendere per un buon bicchiere di vino? O forse preferisce bersene qualcuno in più, per pochi spiccioli?

Il vino italiano, comunque, continua a godere di un'ottima reputazione nel mondo: nell'ultimo decennio, in barba alla crisi economica iniziata proprio nel 2008, il nostro export è cresciuto del 69 per cento, pari a 459 milioni di bottiglie in più. 

Un'ottima performance, migliore ad esempio di quella ottenuta dal prodotto delle vigne francesi, che nello stesso periodo ha incrementato le esportazioni del 33 per cento. A rivelarlo è l'edizione 2018 di “Wine Marketing", un rapporto pubblicato dall'osservatorio sul vino di Nomisma, società di ricerca e consulenze economiche che fu fondata nel 1981 da un gruppo di economisti che comprendeva anche Romano Prodi.

E nel volume - la cui ultima edizione risale al 2008 - non mancano le sorprese:a registrare la crescita maggiore, ad esempio, è il vino neozelandese, il cui export nell'ultimo decennio è cresciuto del 160 per cento. Ma se il consumo mondiale di vino resta nel complesso stabile - e secondo l'organizzazione mondiale del vino sarebbe in leggera flessione negli ultimi anni -  il vero boom a livello internazionale si registra nel settore degli spumanti: nel quale l'Italia - cresciuta del 240% negli ultimi dieci anni - detiene ormai una fetta di mercato pari al 23 per cento, contro il 10 del 2007.

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