Un gruppo è stato trasferito dalla prigione di Saharonim a Tel Aviv
Prima detenuti, poi rilasciati senza una meta. Israele ha liberato alcuni migranti di origine africana dopo il fallimento di vari accordi per deportarli all'estero.
L’ultimo episodio il 2 marzo, quando Netanyahu aveva annunciato il ricollocamento di migliaia di migranti in paesi occidentali in collaborazione con l'UNHCR , per poi fare marcia indietro dopo le critiche. Alcuni di loro hanno protestato a Gerusalemme.
"Siamo grati al popolo di Israele, perchè viviamo con loro da oltre un decennio, siamo molto grati per questo. Il governo, invece, ci sta torturando. Adesso è anche una guerra psicologica. Ci usano per i loro fini politici, noi rifugiati chiediamo per favore di smettere di torturarci, la nostra psiche, siamo esseri umani", spiega un rifugiato.
In Israele vivono circa 37mila migranti, la maggior parte provenienti da Eritrea e Sudan.