Tiangong-1: in frantumi anche i sogni di gloria cinesi

Tiangong-1: in frantumi anche i sogni di gloria cinesi
Di Diego Giuliani
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Niente catastrofe, ma per Pechino un amaro bilancio: con Tiangong-1 in frantumi nel Pacifico anche i sogni di gloria del programma spaziale cinese

Niente catastrofe, ma un sogno in frantumi

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Scongiurato il timore di una catastrofe, resta per Pechino un'amara constatazione: ad andare in frantumi, con Tiangong-1, sono stati anche i suoi sogni di grandeur nello spazio. Troppo temerarie come Icaro nella leggenda, anche le continue proroghe cinesi alla missione della sua stazione spaziale, hanno finito per bruciarle le ali. Se delle sue oltre otto tonnellate di peso, più di sette si sono disintegrate in fiamme al contatto con l'atmosfera, dall'Australian National University fanno notare come i resti atterrati nell'Oceano Pacifico, siano ormai da considerarsi persi per sempre. "In buona parte si tratta di frammenti metallici di dimensioni ridottissime, sicuramente colati a picco nelle profondità del mare - dice l'astrofisico Brad Tucker -. Difficile quindi che ne sentiremo ancora parlare". 

Foto: REUTERS/Jason Lee/File
Un modellino di Tiangong-1Foto: REUTERS/Jason Lee/File

Tiangong-1 come Icaro: la corsa cinese allo spazio si brucia le ali

Ancora più difficile, è però che da Pechino si senta parlare di come questa vicenda rischi di allontanare i suoi sogni di gloria: prova generale della messa in orbita della sua prima stazione spaziale permanente, la parabola di Tiangong-1 rischia ora di posticipare il traguardo del 2023, che la Cina si era finora imposta. Lanciata nel 2011, Tiangong-1 era la prima stazione spaziale messa in orbita da Pechino. Da allora eletta a simbolo della sua corsa cinese allo spazio, fungeva da piattaforma sperimentale per altri e più ambiziosi traguardi. In origine lo smantellamento era stato previsto per il 2013, data alla quale è avvenuto il rientro sulla Terra del suo ultimo equipaggio, ma la volontà di testarne i limiti ha poi indotto a posticiparne a più riprese la missione, fino alla perdita di controllo, ufficializzata due anni fa. Sempre nel 2016, grazie all'esperienza nel frattempo maturata, la Cina aveva poi messo in orbita il suo successore, Tiangong-2.

Una ricostruzione al computer dell'impatto di Tiangong-1 con l'atmosfera terrestre

L'impatto sulla Terra avviene nel Pacifico

 L'annunciato impatto sulla Terra è alla fine avvenuto alle 2:16 ora italiana del 2 aprile, nell’**Oceano Pacifico. **Quel che è rimasto della stazione spaziale cinese è caduto in frammenti a nordovest di Tahiti su una superficie di oltre 1000 chilometri quadrati. Lo ha confermato il Joint Force Space Component Command del Comando strategico degli Stati Uniti.

Nei giorni scorsi si era temuto che Tiangong potesse colpire la terraferma, in una zona che comprendeva anche l’Italia. Era stata lanciata in orbita dal 2011, ma nel marzo 2016 la Cina ha perso i contatti e il veicolo è diventato fuori controllo. La stazione spaziale cinese ha trascorso in orbita 2.375 giorni e 21 ore.

L’agenzia spaziale cinese Cmseo ha confermato la notizia ma non ha fornito le coordinate esatte del punto di caduta, affermando che Tiangong 1 è arrivato « nella parte centrale del Sud Pacifico ». « La maggior parte delle attrezzature sono andate distrutte nella fase di rientro nell’atmosfera”, ha comunicato l’agenzia.

La stazione spaziale pesava otto tonnellate e mezzo e **misurava poco più di 10 metri **. In questo video della Aerospace Corporation c'è una simulazione del rientro di Tiangong 1:

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