Marocchino fermato in provincia di Cuneo: "Arriveranno giorni neri..."

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Di Cristiano Tassinari
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Un marocchino di 19 anni è stato arrestato a Fossano (Cuneo) con l'accusa di istigazione a delinquere aggravata da finalità di terrorismo internazionale. I suoi profili social erano zeppi di riferimenti all'Isis e al martirio in nome di Allah. E' l'ennesima operazione anti-terrorismo in pochi giorni

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Massima allerta in Italia dopo le operazioni anti-terrorismo e gli arresti degli ultimi giorni. A cui si aggiunge il fermo di venerdi mattina - avvenuto a Fossano (Cuneo) - di Hadouz Illyas, marocchino di 19 anni.

L'arresto del sospetto è stato deciso dalla Procura Distrettuale del Gruppo Antiterroristico di Roma, dove il giovane marocchino è residente.

Gli "homegrown"

Il giovane è considerato un attivista "homegrown", cresciuto in casa, in Italia, esperto di web e intriso di propaganda jihadista. Fenomeno giudicato fortemente in crescita dalle forze dell'ordine italiane.

Radicalizzato da febbraio, nonostante conduca una vita apparentemente normale, sui suoi numerosi profili sociali (Facebook, Twitter, Instagram), Hadouz Illyas ha esaltato ed evidenziato immagini relative all'ISIS e chiari riferimenti terroristici, esaltando il valore e il coraggio dei "combattenti" "nel nome di Allah, intrattenendo relazioni social con altri giovani che la pensavano come lui.

Durante le sue frequentI visite notturne su Internet, il giovane ha visionato molti video dell'ISIS, studiando comportamenti di emulazione tipici della milizia di Daesh.

Nelle intercettazioni telefoniche il giovane pronuncia frasi come "È deprimente morire di vecchiaia", lodando il martirio e annunciando attacchi terroristicii: "Ai miscredenti saranno destinati giorni neri, che faranno venire i capelli bianchi ai bambini", dice il marocchino al telefono con il suo interlocutore.

A Torino

Sono stati giorni di grande attività anti-terrorismo in Italia.

Appena due giorni fa è stato arrestato il 23enne tunisino Elmahdi Halili, che a Torino - secondo gli inquirenti - stava progettando un attentato con un camion.
Una vecchia conoscenza dell'antiterrorismo italiano: era già stato arrestato nel 2015 a Brescia.

L'imam di Foggia

Tre giorni fa è stato arrestato a Foggia, l'iman egiziano Abdel Rahman Mohy Eldin Mostafa Omer, 59 anni, accusato di svolgere attività di arruolamento vero e proprio di potenziali terroristi, compresi i bambini, all'interno del centro islamico di Foggia.

La rete di Anis Amri

Ieri, altri cinque arresti, nell'ambito dell'operazione Mosaico: un palestinese, Abdel Salem Napulsi, già in carcere e quattro tunisini, Akram Baazaoui, Mohamed Baazoui, Dhiaddine Baazaoui e Rabie Baazoui, residenti in provincia di Caserta: secondo gli inquirenti, stavano preparando un attacco alla metropolitana di Roma.

L'aspetto più inquietante: i cinque sono stati rintracciati attraverso la rubrica telefonica di Anis Amri, il terrorista del mercatino di Natale di Berlino a dicembre 2016,

L'allerta è massima, in Italia, soprattutto in questo periodo di Pasqua.Foreign fighters

Il Procuratore generale anti-terrorismo Federico Cafiero de Raho, in un'intervista, ha affermato che ci sono almeno 50 foreign fighters rientrati in Italia dalla Siria e dall'Iraq e tutt'altro che "dormienti".

Il ministro degli interni, Marco Minniti, e il capo della Polizia Franco Gabrielli, confermano massima attenzione agli obiettivi sensibili del paese.

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