L'ex stratega di Donald Trump al congresso del Front National dove a breve è previsto l'annuncio del nuovo nome del partito.
Per cambiare linea, nome e rifondarsi con credibilità meglio riproporsi, così Marine Le Pen al congresso di rilancio del Front National, che si tiene a Lille è stata rieletta leader di un partito che vuole traghettare nel post modernità le amenità del populismo. Non a caso ha invitato sul palco d'onore quel Steve Bannon, ex stratega della campagna elettorale di Trump, che in questi giorni è in Europa per una tournée di appuntamenti tesi a costruire la rete dei populismi di destra.
"La storia è dalla nostra parte" ha detto Bannon che ha aggiunto: "Lasciate che vi chiamino razzisti, lasciate che vi chiamino xenofobi, lasciate che vi chiamino nativisti, portate con orgoglio questi appellativi perché ogni giorno noi diventiamo più forti e loro più deboli".
Bannon ha poi spezzato una lancia per Marion Le Pen, della giovane nipote di Marine temporaneamente a riposo dalla politica, ha detto che è una delle più imponenti personalità al mondo. Non una parola per Marine che ha lasciato in caldo per questa domenica l'annuncio più atteso: quello del nuovo nome del partito, un cambio necessario secondo il 52 % degli iscritti.
A questi (circa 27mila) è stato anche chiesto di esprimersi su altri temi ne esce che il 65 % vorrebbe uscire dall'euro, che il 70 % è favorevole all'ergastolo più che alla pena di morte e che il 90% vuole un referendum sull'uscita della Francia dall'Unione europea.