Luisa Ortega: "Le sanzione della Ue contro Maduro? Un bene, ma si può fare di più"

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A circa un anno dal suo licenziamento Euronews ha parlato con l'ex procuratrice generale del Venezuela: "Impossibile votare alle prossime elezioni presidenziali, non c'è trasparenza"

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Più o meno un anno fa Luisa Ortega, allora procuratrice generale del Venezuela, accusò il presidente Nicolas Maduro di avere violato l’ordine costituzionale. Un atto che le è costato il posto: sollevata dal suo incarico dalla neonata Assemblea Costituente, nello scorso agosto l’ex procuratrice ha lasciato il Venezuela e oggi vive in Colombia, dove continua a raccogliere prove contro il governo Maduro.

**Hector Estepa, Euronews: Signora Ortega, lei ha denunciato il presidente Nicolas Maduro e alcuni ministri venezuealani alla Corte penale internazionale, che ha deciso di condurre un’indagine preliminare. Quali sono le violazioni dei diritti umani da lei dununciate al Tribunale dell’Aja?**Sono violazioni che hanno a che fare con l’esecuzione e l’assassinio di oltre 8mila venezuelani nel 2015, 2016 e 2017. Ma non si tratta solo di questo, c‘è dell’altro. Mi sono rivolta alla Corte anche per dunciare casi di tortura, detenzione arbitraria, violazione di domicilio e anche casi di civili sottoposti al giudizio di tribunali militari. Tutte situazioni a cui si applica lo Statuto di Roma. **Se queste violazioni vanno avanti dal 2015, perché non le ha denunciate prima?**E’ proprio dal 2015 che denuncio tutto questo. Tra le prove che ho presentato al Tribunale c‘è anche la denuncia del Piano Rondon, un piano ideato dal Ministero della Difesa per controllare la pubblica sicurezza. Nonostante in Venezuela la pubblica sicurezza debba essere gestita in gran parte da corpi civili, il governo l’ha affidata all’esercito attraverso uno strumento giuridico emanato dal Ministro della Difesa. Nel 2015, quando il governo Maduro ha varato l’Operazione per la liberazione e la protezione del popolo, ho anche partecipato ad una manifestazione contro questo meccanismo di controllo della sicurezza pubblica”. **Signora Ortega, a fine maggio in Venezuela si terranno le elezioni presidenziali. Qual è la sua opinione a proposito della decisione di Unità Nazionale di non presentarsi alle elezioni?**Sono una democratica e credo nel processo elettorale, penso che tutti debbano votare. Ma in queste condizioni non possiamo votare. Non possiamo votare peché non ci sono garanzie, non c‘è trasparenza. In queste elezioni non saranno garantite condizioni di uguaglianza”. **L’Unione Europea ha approvato delle sanzioni per Maduro e altri esponenti del governo venezuelano. Cosa pensa di queste sanzioni?**Sono assolutamente d’accordo. E’ un bene che abbiano imposto delle sanzioni. Penso che dovrebbero fare anche altre cose. Ad esempio un’altra azione che l’Unione Europea potrebbe intraprendere è il congelamento dei beni dei venezuelani, intendo i beni ottenuti in maniera illecita. Naturalmente ci sono anche molti venezuelani che hanno beni in altri paesi e li hanno ottenuti in maniera del tutto legale. Ma chi non può giustificare la propria ricchezza, chi ha ricoperto incarichi pubblici e ha accumulato enormi somme di denaro dovrebbe essere espulso, così come i figli di alcuni ministri. Lo stesso discorso vale per alcuni diplomatici. La designazione di molti di loro non è stata neanche ratificata dall’Assemblea Nazionale. L’Assemblea è l’unico organo preposto a questa funzione, quindi ci sono diplomatici che occupano il loro posto illegalmente. Penso che l’Unione Euoropea e gli altri paesi dovrebbero fare qualcosa a riguardo.

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