Parlamento UE vuol far luce sulla promozione del braccio destro di Juncker

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Di Euronews
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Istituita una commissione per investigare sulla nomina di Martin Selmayr a Segretario Generale della Commissione europea

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Sulla polemica relativa alla nomina da parte di Jean Claude Juncker del nuovo segretario generale della Commissione europea, il Parlamento UE vuole vederci chiaro.

La Commissione per il controllo del bilancio, su richiesta dei Verdi, ha deciso mercoledì di avviare un'indagine sulla promozione di Martin Selmayr, di cui si denuncia la poca trasparenza.

"Non è normale che i Commissari, che devono decidere su una posizione così rilevante, non sapessero prima della sessione che questo punto era all'ordine del giorno", spiega Sven Giegold. "Non era prevista la nomina di un nuovo segretario, quindi i commissari non potevano discutere in anticipo in modo informale su chi sarebbe stato il miglior candidato".

Secondo le procedure interne alla Commissione europea, Selmayr non avrebbe avuto i requisiti per ottenere il posto più prestigioso dell' amministrazione europea. Oltre ai criteri formali, la sua reputazione di "mostro" e di temibile funzionario di certo non giustificherebbe questa scelta.

Ma quanto pare, non solo i Commissari europei ma anche governi nazionali sarebbero stati stati presi alla sprovvista dalla nomina repentina del braccio destro di Juncker. Jean Quatremer, corrispondente per il quotidiano francese "Liberation" insinua che alla base di tutto ci sarebbe dunque un mero interesse personale.

"Questo posto, in teoria, era destinato a un francese e a Parigi, non ve lo nascondo, sono furiosi per quello che sta succedendo. Ma non solo: anche Berlino è rimasta disorientata perché la cancelliera si era impegnata con Emmanuel Macron affinché fosse un francese ad essere nominato. Quindi non c'è lo zampino di uno stato, no. Si tratta dell'ambizione personale spinta al suo massimo ".

A smentire l'esistenza di una intesa franco-tedesca sul punto ci pensa il Commissario europeo Gunther Oettinger, che su un quotidiano francese dichiara di non essere a conoscenza di un simile accordo.

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