Il sociologo Barbagli: “Infondato dire che c’è un aumento della criminalità per colpa degli immigrati”

 Il sociologo Barbagli: “Infondato dire che c’è un aumento della criminalità per colpa degli immigrati”
Diritti d'autore Maurizio Barbagli
Di Michele Carlino
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Quanto peserà la percezione del fenomeno migratorio sulle elezioni? Ma soprattutto, si tratta di una percezione corretta? Lo abbiamo chiesto a uno dei più illustri sociologi italiani

PUBBLICITÀ

Migrazioni e immigrazione. Mercato del lavoro e flussi. Sicurezza sociale e criminalità. E ancora: razzismo e xenofobia, accoglienza, lavoro... Il tema surriscalda la campagna elettorale italiana, ma quanto influisce in realtà sulle scelte di voto? E quanto pesano i luoghi comuni, diffusi a piene mani da forze politiche e mass media, sulla percezione del fenomeno?

Ne abbiamo parlato con il sociologo Marzio Barbagli, dell'Università di Bologna. Queste le sue risposte (il video integrale dell'intervista è disponibile qui sopra)

Immigrazione e criminalità

“Ci sono forme diverse di reati, molti dei quali vengono commessi ancora prevalentemente dai italiani. Pensiamo ai reati dei cosiddetti colletti bianchi, così pure ai reati delle organizzazioni mafiose. Ci sono tuttavia certe forme di reati contro il patrimonio per i quali gli immigrati, in alcune zone del nostro paese, hanno dato un contributo rilevante: mi riferisco ai borseggi, ai furti in appartamento, alle rapine in strada e anche in certi casi agli omicidi. Nel caso degli omicidi, molto frequentemente questi reati quando sono commessi da immigrati sono contro altri immigrati, addirittura della stessa nazionalità,

Immigrazione e tipi di reato

I dati della criminalità non sono cresciuti, in particolare per quanto riguarda gli omicidi. C’è stata una diminuzione costante del numero di omicidi commessi in Italia, abbiamo oggi il tasso più basso degli ultimi cinque secoli. Nel caso dei reati contro il patrimonio, la situazione è diversa, per alcuni c’è stata una decrescita, una diminuzione, come nel caso dei furti d’auto, per altri siamo a livelli molto più alti di quanto è iniziata nel lontano 1969 la crescita dei reati contro il patrimonio ma la proposizione per cui c’è un aumento della criminalità per colpa degli immigrati è infondata. Come detto, gli immigrati danno un contributo per alcuni reati ma ci sono molti altri fattori che contribuiscono all’aumento o alla diminuzione dei reati.

Immigrazione e mondo del lavoro

Gli stranieri svolgono in generale lavori che gli italiani non vogliono fare, ci sono infiniti esempi. I più chiari sono quelli all’interno della famiglia: è grazie agli stranieri, ma soprattutto alle straniere, che le famiglie italiane funzionano. Acquistiamo forza lavoro a basso prezzo che assiste le persone malate e aiuta la famiglia a funzionare: lavori che italiani e italiane hanno smesso di fare da molto tempo. Si potrebbero fare molti altri esempi, come i lavori nelle fabbriche a basso livello di qualificazione. Spesso tuttavia gli immigrati che svolgono questi lavori hanno alti livelli di istruzione: per esempio, la donna che viene a casa mia a fare le pulizie è laureata in economia.

Immigrazione e tolleranza

Non si deve pensare che tutta la popolazione italiana abbia paura degli immigrati ma c’è una quota che si sente insicura. Per quanto riguarda il dato di ostilità nei confronti degli immigrati, è assolutamente normale: i processi migratori come quelli a cui stiamo assistendo hanno sempre creato problemi di adattamento da parte di chi arriva e di chi riceve chi arriva. Siamo per fortuna ancora oggi all’interno della normalità e non abbiamo avuto le forti tensioni che ha visto la Francia, con le banlieu in fiamme nel 2005 e di recente. Non abbiamo avuto, per fortuna, fenomeni di terrorismo come hanno conosciuto Spagna, Belgio, Regno Unito. Siamo all’inizio di un fenomeno iniziato, in altri Paesi, molto tempo prima rispetto a noi.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

La mamma della lettera a Salvini: "Mio figlio costretto a lasciare il suo posto sul bus"

Tra poco finisce una campagna elettorale in cui non si parla di nulla e nessuno ascolta

La strage invisibile degli incidenti sul lavoro in Francia