Solidarietà e insofferenza: Italia al voto

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Immigrazione, economia e lavoro: temi chiave della campagna elettorale italiana. Un voto cruciale per il Paese

Immigrazione ed economia: temi chiave della campagna elettorale italiana

Siamo a Roma in vista delle elezioni del 4 marzo. Un voto cruciale. Temi chiave della campagna elettorale: economia e occupazione. Ma il dibattito più acceso è stato quello sull’immigrazione. Ogni anno l’Italia, anche per la sua vicinanza alle coste del Nord Africa, assorbe la quota maggiore di migranti rispetto al resto d’Europa. Una crisi umanitaria che secondo alcuni partiti, specialmente di destra, avrebbe portato a un aumento della criminalità, oltre ad aver inciso negativamente su un’economia non proprio brillante. In questo nostro reportage ascolteremo cosa pensano gli elettori e vedremo come il paese sta affrontando l’emergenza.

Roma: solidarietà e populismi

E’ quasi mezzanotte a Roma, e questi attivisti stanno affiggendo dei manifesti elettorali.Ma questi non sono i volti dei candidati. Sono ritratti di immigrati che vivono e lavorano in Italia, con le loro storie, e una richiesta: “Vota per Me”. Questa provocazione è partita da un gruppo di artisti in Sardegna. Volevano che gli italiani vedessero l’altra faccia dell’immigrazione, uno dei temi chiave di questa campagna elettorale.

Le affissioni illegali in Italia sono punibili con una multa di centinaia di euro, ma questi attivisti ritengono che per far capire la situazione dei migranti valga la pena correre il rischio. L’iniziativa si è subito diffusa in tutta Italia…tra cui la capitale. Un ricambio d’acqua dalla Fontana…un po’ di colla…e i manifesti sono apparsi proprio al fianco di quelli di Fratelli d’Italia, un partito di estrema destra con una politica severa sull’immigrazioe e con buona possibilità di entrare nel prossimo governo. A una recente manifestazione del partito guidato da Giorgia Meloni, in centro a Roma, i militanti chiamavano a gran voce la loro leader. E lei non ha deluso le aspettative.

Fratelli d’Italia fa parte di una coalizione di centro-destra, in testa ai sondaggi, che potrebbe formare il prossimo governo. Nel loro programma, propongono un blocco navale con rimpatrio immediato dei migranti salvati in mare, l’espulsione dei clandestini e lo stop al business dell’accoglienza. I militanti condividono. Intanto nel nostro giro per la Capitale incontriamo famiglie che arrivano dall’Africa e dal Medio Oriente che hanno dormito per otto mesi sotto le colonne della Basilica dei Santi Apostoli, in pieno centro. Le condizioni di vita? Pessime. La speranza di trovare un alloggio decoroso? Scarsa.

Ma se l’immigrazione nella capitale rappresenta una crisi, nel resto d’Italia è una situazione dî emergenza. Viene stimato che mezzo milione di immigrati irregolari vive oggi Italia. Di questi, 10mila vivono in campi informali con accesso limitato o assente ad acqua potabile, cibo e riparo. Il resto, spesso, vive in condizioni deplorevoli.

Castel Volturno: tra immigrati irregolari e degrado italiano

Ora ci dirigiamo a sud verso Castel Volturno, un paese vicino a Caserta, nella zona di Napoli, dove quasi la metà della popolazione è composta da migranti economici, rifugiati e richiedenti asilo. Una convivenza che ha suscitato solidarietà ma anche episodi di razzismo dilagante.

A Castel Volturno, la nostra prima tappa è Emergency. Sergio Serraino è il coordinatore locale dell’ONG che garantisce cure mediche ai bisognosi. E i bisognosi, qui, sono gli immigrati. Suggerisce di usaro la sua auto. E’ più sicuro. Questa è una città divisa in due, dove Italiani e immigrati raramente interagiscono. Secondo Serraino si stima che sul territorio ci siano circa di 10-15 mila immigrati, quasi la metà della popolazione. Il grosso dei pazienti che si rivolge alla sede locale di Emergency sono stranieri, per lo più nigeriani e ghanesi. La maggior parte di loro vive in condizioni disagiate e di degrado totale.

Come possono, quindi, Italiani e immigrati risolvere le loro diversità? La risposta potrebbe arrivare dalle seconde generazioni. Questi ragazzi sono nati in Italia. Eppure
l’anno scorso hanno scoperto di non poter giocare in un torneo di pallacanestro perché sono ancora ufficialmente stranieri. Per legge, possono richiedere la cittadinanza italiana solo dopo aver compiuto 18 anni. La notizia ha creato una tale indignazione che a fine anno il governo ha approvato un decreto che permette loro, e tutti i figli degli immigrati, di godere degli stessi diritti degli Italiani. Almeno sul campo di gioco.

Molti italiani e stranieri, qui a Castel Volturno, e nel resto d’Italia, sembrano non aver ancora trovato un modo per integrarsi. Tutta la loro speranza è nella generazione futura. I figli degli immigrati, nati e cresciuti in Italia, sperano infatti di essere, un giorno, chiamati anche loro italiani.

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