Ghouta: la strage degli innocenti

Ghouta: la strage degli innocenti
Di Euronews
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Quello che sta accadendo in Siria nella regione di Ghouta Est non solo è paradossale con una tregua mai rispettata, ma, come ha detto papa Francesco disumana. Famiglie distrutte e soprattutto tanti bambini in pericolo.

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Quello che sta accadendo in Siria nella regione di Ghouta Est non solo è paradossale con una tregua mai rispettata, ma, come ha detto papa Francesco disumana. Famiglie distrutte e soprattutto tanti bambini in pericolo.

Noor, 10 anni
"Ciao a tutti, siamo bambini di Ghouta. Vogliamo che il mondo ci ascolti. Siamo stati assediati negli ultimi sette anni. Sono stati privati ​​el gioco, del cibo, delle medicine, dell'acqua. Non possiamo andare a scuola tutti i giorni a causa degli aerei da guerra che bombardano la nostra scuola. E non c'è cibo, medicine, acqua, niente elettricità qui a Ghouta"

I bambini. Vittime innocenti di un conflitto senza senso. Spesso strappati alle famiglie in fuga. Altrettanto spesso condannati a vivere sotto terra, nei rifugi nel tentativo di salvarsi rai raid aerei. Ma non solo. Bambini che a pochi anni di età cresceranno, se ne avranno, speriamo di si, la possibilità, con nella mente le immagini di morte e distruzione, mentre nelle loro orecchie echeggeranno per sempre urla strazianti, sirene ed esplosioni.

Medici Senza Frontiere ha già stilato un primo bilancio che, in una sola settimana di bombardamenti, conta piu' di 500 vittime

Quelle poche volte che un telefono funziona per poter comunicare con parenti e amici, la linea cade perchè un ordigno trancia i cavi di una centralina.

Il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha approvato un cessate il fuoco di 30 giorni e la Russia ha chiesto una tregua di cinque ore al giorno per consentire alle persone di lasciare Ghouta Est

AMANI BALLOUR, MEDICO
"Abbiamo feriti in questo ospedale. Abbiamo la morte dal primo mattino. Noi, vogliamo i fatti. Non vogliamo solo parole e stiamo aspettando i fatti"

In realtà, piu' che una tregua, il mondo si chiede che qualcuno si ponga una mano sulla proprioa coscienza.

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