Brexit: quale futuro per l'unione doganale europea?

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Il governo britannico ha già espresso la sua volontà di uscirne, ma deve fare i conti con la pressione crescente dell'opposizione e di una parte della stessa maggioranza che spingono per restare al suo interno

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Come funzioneranno gli scambi commerciali in Gran Bretagna dopo la Brexit? Il governo britannico ha già dichiarato la sua volontà di uscire dall'unione doganale europea, ma deve fare i conti con la crescente pressione dell'opposizione e di una parte della stessa maggioranza che spingono per restare al suo interno.

L'unione doganale europea è un'area commerciale unica nella quale tutte le merci circolano liberamente, senza dazi alle frontiere. Ne fanno parte tutti i membri dell'Unione Europea, il principato di Monaco e alcuni territori del Regno Unito. Contemporaneamente esiste un sistema uniforme di dazi sulle importazioni dai paesi non appartenenti all'Unione Europea.

Andorra, San Marino e Turchia hanno invece siglato accordi bilaterali con Bruxelles che gli consentono di usufruire dei benefici dell'unione doganale (con l'esclusione di alcune merci). Per alcune industrie, come ad esempio quella automobilistica, l'abolizione dei dazi ha eliminato il problema delle componenti che attraversano più volte i confini. I paesi meno ricchi, come la Bulgaria, possono invece sfruttare il peso dell'Unione Europea al tavolo dei negoziati.

L'adesione all'unione doganale non permette ai singoli paesi di negoziare accordi con gli stati non membri, come ad esempio la Cina. Un vincolo che frustra gli euroscettici e che è stato alla base della campagna pro-Brexit.

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