Santo Sepolcro "in sciopero": "Vogliono cacciarci"

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Diritti d'autore Foto: REUTERS/Amir Cohen
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Di Diego Giuliani
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In una mossa senza precedenti, le Chiese cristiane bloccano gli accessi: "Basta persecuzioni. Israele vuole minare la nostra presenza a Gerusalemme". Nel mirino l'introduzione di tasse municipali sui loro beni e una legge in discussione, che permetterebbe l'esproprio di terreni loro appartenuti

Nel mirino nuove tasse comunali e un progetto di legge in discussione in Parlamento

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Il Santo Sepolcro chiuso per protesta contro tasse municipali e leggi israeliane, accusate di voler indebolire la presenza cristiana a Gerusalemme. Con una mossa senza precedenti, i leader spirituali delle Chiese cattolica, ortodossa e armena, hanno bloccato domenica gli accessi al luogo simbolo della cristianità, in cui la tradizione vuole giacciano le spoglie di Cristo. Nel mirino, insieme alla recente introduzione di tasse locali su "proprietà commerciali delle Chiese" come negozi, hotel e ristoranti, anche un progetto di legge che permetterebbe l'espropriazione di beni a loro appartenuti. 

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"Quando è troppo è troppo - si legge sullo striscione -. Fermate la persecuzione contro le Chiese cristiane"Foto: REUTERS/Amir Cohen

Il patriarca greco ortodosso Teofilo III: "Vogliono ridurre la presenza cristiana a Gerusalemme"

"La sistematica campagna di abusi contro le Chiese cristiane - ha detto il patriarca greco ortodosso di Gerusalemme Teofilo III - raggiunge il suo culmine, nel momento in cui si discute un progetto di legge che prende di mira esclusivamente le proprietà della comunità cristiana in Terra Santa". 

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Il patriarca greco ortodosso di Gerusalemme Teofilo IIIFoto: REUTERS/Amir Cohen

Il nodo delle proprietà vendute dalla Chiesa. Il governo: "Espropriarle è una garanzia"

A Gerusalemme titolari di importantissime proprietà immobiliari, le Chiese cristiane sostengono che autorizzare l'espropriazione di beni da loro vendute a privati le priverebbe di qualsiasi valore commerciale, strangolandone gli introiti necessari alla sopravvivenza. Ratio dichiarata dai promotori del progetto, è la volontà di assicurarsi che i nuovi proprietari non revochino concessioni ed espellano i residenti. 

Le Chiese cristiane denunciano: "Vogliono minare la nostra presenza a Gerusalemme"

La replica dei sostenitori: "Cinica la mossa delle Chiese. Tocchiamo le loro tasche e parlano di 'persecuzione'"

"Quella delle chiese cristiane è una mossa cinica - dicono i sostenitori dal consiglio municipale di Gerusalemme -. Sono iniziative che toccano solo le loro tasche, ma le stanno presentando come sintomo di un conflitto religioso e parlano di persecuzione".

Allarmate anche dalla volontà statunitense di promuovere Gerusalemme a capitale di Israele, le Chiese cristiane hanno replicato parlando di "leggi che ricordano quelle in tempi bui applicate agli ebrei in Europa".

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