70 anni fa il comunismo. Praga ricorda e riflette

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Di Euronews
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Il 25 luglio 1948 la repressione nel sangue della manifestazione che chiedeva di non consegnare il Paese a Mosca. Dopo decenni di celebrazioni, del suo Febbraio vittorioso del 1948 la Repubblica Ceca ricorda oggi vittime e lezione per i posteri

Da mitizzazione a condanna: Praga rimette in discussione il suo "Febbraio vittorioso"

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Ieri celebrato per il trionfo sul male dell'utopia comunista, oggi ricordato come inizio del totalitarismo. Cadute la Cortina di Ferro e la retorica che ammantava la settimana cruciale, che 70 anni fa ridusse Praga a satellite di Mosca, del suo "Febbraio vittorioso" del 1948, la Repubblica Ceca ricorda oggi vittime e lezione per i posteri. "Quanto accadde allora è un avvertimento per tutti noi - riassume il vicepresidente della Federazione dei prigionieri politici, Frantisek Sedivy -. Dobbiamo continuare a ricordarcene, perché il passato non si ripeta. Questa è la sfida per le generazioni di oggi".

Raffiche sugli studenti in marcia: il 25 febbraio 1948 l'inizio di un incubo

Il 25 febbraio del 1948 salve di mitragliatrici sulla folla repressero nel sangue una marcia di 6.000 studenti, che chiedevano al presidente Benel di non consegnare il paese ai comunisti. Un appello rimasto inascoltato e che, dopo la nomina alla guida del Paese di Klement Gottwald, lastricò la storia nazionale di processi sommari, persecuzioni e un totale di oltre 4.500 morti.

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