Perché nei Paesi Baltici c'è il tasso di omicidi più alto d'Europa

Perché nei Paesi Baltici c'è il tasso di omicidi più alto d'Europa
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Di Lillo Montalto MonellaMarta Rodriguez
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Lo rivela Eurostat. Abbiamo chiesto ad alcuni esperti le motivazioni di questo poco invidiabile primato: è come pensate, c'entra l'alcool

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Nei tre stati Baltici - Lituania, Lettonia ed Estonia - c'è il più alto tasso di omicidi d'Europa in relazione agli abitanti. Lo rivela uno studio Eurostat pubblicato nella giornata europea dedicata alle vittime del crimine (lo scorso 22 febbraio).

I dati sono stati raccolti nel 2015 in collaborazione con lo United Nations Office on Drugs and Crime (UNOC) sulla base di quelli prodotti dalle autorità dei diversi Paesi. Sono 5mila le vittime segnalate agli uffici di Polizia. La Lituania è di gran lunga lo Stato con il più alto tasso di omicidi intenzionali per mille abitanti (5.89), seguita da Lettonia (3.37) ed Estonia (3.19). Spagna, Paesi Bassi e Austria i Paesi meno colpiti.

In termini assoluti, la Francia ha avuto il più alto numero di uccisioni nel 2015, 1017 vittime, ma le statistiche tengono conto anche dei 137 morti degli attentati di Parigi e i 20 degli attentati a Charlie Hebdo.

"Il tasso di omicidi è il miglior indicatore del tasso di violenza di una società, e i Paesi Baltici sono più violenti rispetto ad altri stati", commenta il professor Ernesto U.Savona, direttore di Transcrime e professore di Criminologia all'Università Cattolica.

Consumo di alcool "facilitatore" dei delitti

La causa di questo elevato tasso di omicidi, secondo Savona, va ricercata nell'elevato consumo di alcool diffuso in questi Paesi. "Si tratta della spiegazione principale che danno tutti gli organismi. L'alcool viene considerato un facilitatore, enabler in inglese". Lo spiega anche un rapporto delle Nazioni Unite.

I lituani bevono più di tutti al mondo. Ciascuno, in media, si scola l'equivalente di 18.2 litri di alcool puro ogni 365 giorni - una quantità in aumento rispetto ai 14.9 litri di un decennio fa: fanno 910 birre grandi (500ml) all'anno, ovvero due pinte e mezzo al giorno.

Nel tentativo di arginare il problema, il governo ha vietato la vendita di alcolici nelle stazioni di servizio e ha aumentato le accise: la vendite di bevande alcoliche è così diminuita nel 2015, secondo un rapporto di Euromonitor International, ma il consumo è rimasto elevato. Il 90% dell'alcool è assunto tra le mura domestiche (in stati dell'Europa meridionale come Grecia, Portogallo e Spagna, più del 60% della birra è servita nei bar).

Uno studio del 2006 mostra l'elevata correlazione tra la distribuzione quotidiana dei decessi per alcol e omicidio nella vicina Russia: il numero di morti legati all'alcolismo è significativamente più elevato il sabato e la domenica mentre il tasso di omicidi è più alto il venerdì e il sabato.

REUTERS/Ints Kalnins
Un momento della cerimonia per i 100 anni della Lituania a VilniusREUTERS/Ints Kalnins

Scomoda eredità sovietica

Aleksandras Dobryninas, a capo del dipartimento di criminologia dell'Università di Vilnius, stima il numero di omicidi in Lituania nel 2017 a 129: 4 volte la media europea rispetto al numero di abitanti. Il numero è "significativamente in diminuzione nell'ultima decade: 523 nel 1994 e 390 nel 2005.

"Il consumo di alcool non può essere considerato l'unico fattore che determina l'elevato tasso di omicidi", ritiene Dobryninas. Una ricerca congiunta effettuata con l'Istituto Legale lituano, in pubblicazione nel marzo 2018, copre 1.200 sentenze dal 2005 al 2015 e mostra come "gli omicidi non siano l'unico fenomeno sociale che contraddistingue la Lituania rispetto agli altri Stati membri della UE".

La Lituania figura tra i "leader europei" anche per "una serie di indicatori sociali negativi come il numero di suicidi, la popolazione penitenziaria, le vittime di incidenti stradali, l'emigrazione, la sproporzione nella distribuzione della ricchezza".

I vicini - Lettonia, Estonia, Bielorussia, Ucraina, Moldavia, Russia - affrontano problemi simili e "formano uno specifico cluster geopolitico post-sovietico (post-comunista). In questo senso si potrebbe affermare che la questione degli omicidi in Lituania è legata al patrimonio politico e sociale dello Stato e non si può risolvere da un gorno all'altro. La graduale diminuzione del numero di omicidi può anche essere legata all' evidente progresso nel superamento del patrimonio suddetto".

Lituania al primo posto per suicidi in Europa

Secondo Klāvs Sedlenieks, antropologa sociale alla Riga Stradiņš University, statistiche come l'alto tasso di suicidi nel Paesi Baltici (Lituania infaustamente prima nella classifica UE del 2014, Estonia e Lettonia seguono a ruota) si debba a tre ragioni principali: l'incertezza economica, il tipo di società patriarcale ("gli uomini si uccidono cinque volte di più delle donne" e stereotipicamente sono considerati responsabili del mantenimento della famiglia, "una situazione questa sempre più difficile per loro da sostenere") e l'assenza di una adeguata rete di welfare, supporto psicologico e sociale.

Definizioni discordanti

Secondo Algimantas Čepas, a capo del Center for Crime Prevention in Lithuania, l'alto numero di omicidi si giustificherebbe anche per via di alcune differenze nell'ordinamento legale del Paese. Il codice penale lituano prevederebbe una intepretazione "estensiva" del concetto di omicidio e i tribunali "tenderebbero ad attribuire troppo spesso una volontà omicida agli imputati". Čepas cita i casi in cui "la vittima è deceduta dopo aver battuto contro una superficie dura a causa di una spinta provocata dall'imputato".

"Si ipotizza che fino a un terzo degli omicidi analizzati sarebbero stati considerati omicidi colposi ("negligent ​deprivation of life") in altri Stati membri - ce ne sono stati solamente 15 in Lituania nel 2017".

Il prof. Savona puntualizza però che la statistica Eurostat si riferisce agli omicidi denunciati alla polizia e che "lo scarto tra la media dei Paesi Baltici e quella del resto d'Europa non è eliminato dalle differenze di giurisdizione".

Mortalità legata a doppio filo con quella degli incidenti stradali

L'abuso di sostanze in queste zone d'Europa è dunque connessa alla piaga della mortalità per incidenti stradali. La Lettonia, ad esempio, è tra i Paesi europei dove è più pericoloso guidare (almeno il 60% in più rispetto agli altri Stati UE) con 80 incidenti mortali nel 2016 per milione di abitanti.

Maglia nera anche per la Lituania, con un tasso di vittime sopra la media europea. Le tre regioni principali secondo Anna Kononova di Latvian State Roads sono la velocità, il mancato uso delle cinture, la condizione del manto stradale e, appunto, il consumo di alcool.

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"Negli ultimi 10-15 anni abbiamo avuto una migliore educazione stradale e un aumento della sicurezza sulle vetture: questo tasso di incidentalità mortale si spiega sempre di più con l'abuso di sostanze, dove per sostanze intendo alcool e droghe", commenta il prof. Savona.

Criminalità organizzata

"La presenza sul territorio di organizzazioni criminali influisce fino a un certo punto sul tasso omicidi", conclude Savona. "Nei Paesi baltici ci sono le gang legate al contrabbando di alcool e armi dalla Russia, ma la quota di omicidi che rientra in questa casistica molto spesso si riassorbe nel tasso globale".

Nota metodologica Eurostat: Ci possono essere differenze nella definizione di omicidio nei diversi Paesi (pag. 12 di questo documento); in generale, avvertono da Lussemburgo, bisogna essere cauti nel mettere a confronto statistiche sul crimine per via delle difficoltà di uniformare diversi sistemi giuridici e di una mancanza di definizioni, strumenti e metodologie comuni.

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