Sciatrice ordinaria "gabba" il sistema Olimpico e gareggia a Pyeongchang

Sciatrice ordinaria "gabba" il sistema Olimpico e gareggia a Pyeongchang
Diritti d'autore  Elizabeth Marian Swaney
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Di Noemi MravAlice Tidey
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Elizabeth Swaney ha gareggiato con l'Ungheria nella prova di half-pipe di martedì nonostante una palese mancanza di talento. È arrivata ai Giochi olimpici con tanta perseveranza... e sfruttando le falle del sistema

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Elizabeth Swaney ha sempre avuto un sogno: gareggiare alle Olimpiadi. Martedì 20 ha avuto modo di realizzarlo nonostante il talento non sia esattamente il motivo principale della sua partecipazione a Pyeongchang 2018. La sua è una storia di perserveranza che fa riflettere sull'intero sistema olimpico di qualificazione ai Giochi invernali.

Negli ultimi quattro anni, Swaney, 33 anni, ha partecipato ad una dozzina di eventi in tutto il mondo - a sue spese - per prepararsi alle gare in Corea del Sud. Nessuna delle sue prove giù per l'half-pipe ha ottenuto un punteggio superiore a 40 su 100 perché la sciatrice non ha mai lontanamente tentato di lanciarsi in uno dei trick spericolati che rendono la disciplina così spettacolare.

Swaney si limita a scendere piano piano, facendo attenzione a non cadere. Ma la sua tattica ha funzionato ed è riuscita a garantirsi abbastanza punti per qualificarsi alle Olimpiadi.

Caccia ad una squadra olimpica

L'atleta, nata negli USA, è entrata anche a far parte della squadra ungherese pur non parlando fluentemente la difficle lingua magiara. I suoi nonni materni erano ungheresi. Anni fa aveva tentato di qualificarsi alle Olimpiadi nello skeleton per il Venezuela, dove è nata sua madre.

A Pyeongchang la sua performance è stata la solita: nessuna capriola, nessuno spin o nessuna evoluzione al bordo dell'half-pipe come hanno fatto gli altri. Non si è levata in volo nel cielo ma si è limitata ad un saltino a pochi centimetri da terra.

Si è classificata ultima con il miglior punteggio di 31,40, quasi 14 punti in meno rispetto all'avversario più vicino e a -40 rispetto ai primi 12 sciatori qualificati.

La qualificazione alle Olimpiadi prevede l'ottenimento di un certo numero di risultati nelle prime 30 prove di Coppa del mondo e Swaney si ne è assicurata 13 semplicemente iscrivendosi e gareggiando in eventi in cui c'erano meno di 30 atleti in gara, scrive l'Independent. A volte le avversarie cadevano o si ritiravano e così non è sempre finita ultima.

Elizabeth Marian Swaney, REUTERS/Mike Blake

"Non mi sono qualificata per le finali, sono molto delusa", ha detto subito dopo.

La sua performance si è tirata dietro tante lodi quante critiche, spesso pesanti, e ha riacceso il dibattito sulla procedura di qualificazione alle Olimpiadi.

Non è la prima volta di uno sportivo "ordinario" alle Olimpiadi. L'inglese Eddie "The Eagle" Edwards ottenne il pass più ambito per i Giochi di Calgary 1998 gareggiando nel salto con gli sci nonostante fosse stato scartato dal team britannico di discesa. Le sue goffe acrobazie, soprattutto in una disciplina così pericolosa, ne hanno fatto una star (soprattutto mediatica) a livello internazionale. Nel 2016 è uscito un film che racconta la sua storia.

Cosa risponde l'Ungheria

La Federazione di sci ungherese appoggia e sostiene Swaney, la prima atleta a rappresentare il Paese nello sci.

"Non ha preso il posto di qualcun altro quindi non vediamo alcuna ragione per cui non avremmo dovuto incoraggiare la sua partecipazione", ha comunicato sottolineando che l'atleta ha pagato di tasca sua per tutte le spese.

In Ungheria, tuttavia, la stampa è più divisa.

"Potete ridere o essere difficilmente a vostro agio guardando la performance di Elizabeth, ma l'Ungheria deve molto a Swaney perché ha messo il nostro Paese sulla mappa alle Olimpiadi ", si legge in un pezzo d'opinione pubblicato su Index, uno dei più grandi siti di informazione.

Blikk, un tabloid ungherese, è stato molto più critico scrivendo che "qualsiasi sciatore della domenica avrebbe fatto meglio dopo un allenamento di tre giorni" e suggerendole che avrebbe avuto il pass olimpico solo in quanto "fidanzata di qualche oligarca".

Sui social media ci si è divisi allo stesso modo.

L'utente Instagram Annieberry1846 ha commentato l'ultimo post di Swaney ringraziando l'atleta per " tenere alto il vero spirito olimpico", ma un altro utente ha definito la sciatrice "una vergogna".

Su Twitter, gli utenti sono entrati nel merito della presenza della Swaney alle Olimpiadi: alcuni ne hanno lodato gli sforzi e la perseveranza per aver realizzato un sogno, altri l'hanno criticata.

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Swaney, che ha iniziato a sciare solo otto anni fa, deve ancora annunciare se continuerà a gareggiare oppure si ritirerà.

Secondo la sua pagina Facebook, ha studiato alla UC Berkeley e Harvard e lavora per due start-up, Instaviser e Thumbtack.

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