Piu' sicurezza dei confini, piu' partecipazione italiana e impegni vari ed eventuali in Europa e in Africa. Questo per quanto riguarda la politica estera nei programmi elettorali dei vari schieramenti.
PUBBLICITÀPiu' sicurezza dei confini, piu' partecipazione italiana e impegni vari ed eventuali in Europa e in Africa. Questo per quanto riguarda la politica estera nei programmi elettorali dei vari schieramenti. Luigi Di Maio ha anticipato un po' tutti quando lo scorso novembre si è recato in visita negli Stati Uniti. I propositi di politica estera del Movimento Cinque Stelle sono sintetizzati in due parole: continuità e rottura. In Europa piu' poteri al Parlamento UE e meno "provincialismo" dell'Italia. Continuità dell'impegno per la Nato e definita smobilitazione dei contingenti italiani in Afghanistan e Niger.
Sponda Partito Democratico, ben stampate sul programma firmato da Matteo Renzi campeggiano le parole: Stati Uniti D'Europa. Questo il sogno dello schieramento renziano. Il Pd vorrebbe, poi, battersi per un'Europa sempre piu' protagonista sui teatri di crisi internazionali, in particolare nei rapporti con l'Africa.
La politica estera della Lega Nord, leggendo il programma, prevede una lotta serrata al terrorismo internazionale e poi tutto ciò che concerne le politiche migratorie, il rimpatrio di tutti i clandestini e un Piano Marshall per l'Africa. Il programma di Salvini è comune, ovviamente, a quello di tutto il resto del centro-destra.
Ultimi arrivati nel panorama politico italiano i Liberi e Uguali di Pietro Grasso. Nel programma si fanno riferimenti alla lotta al terrorismo, alla riduzione delle spese militari e soprattutto al fatto che serva una politica estera di pace rafforzarzando le politiche di cooperazione e solidarietà internazionale. Oltre all’istituzione di un Dipartimento della difesa civile e l'impegno a sottoscrivere e promuovere il Trattato per la proibizione delle armi nucleari.