Colombia: "c'è una taglia sulla testa dei poliziotti"

Colombia: "c'è una taglia sulla testa dei poliziotti"
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Di Alberto De Filippis
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Un analista spiega chi e cosa c'è dietro la strage di poliziotti

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In Colombia, attacchi sistematici contro la polizia fanno risorgere lo spettro del narcoterrorismo. Abbiamo chiesto a Jorge Giraldo Ramirez, storico e uno dei massimi esperti colombiani di studio dei gruppi armati, che cosa stia succedendo in un paese che quest'anno va ad elezioni presidenziali. Innnazitutto perché questi attacchi proprio contro la polizia?

"Perché la polizia è presente in tutto il territorio e gli agenti sono dedicati a compiti d'indagine più che di scontro. Non sono nemmeno preparati militarmente. Quindi diventano un obiettivo più facile".

Chi sono gli autori di questi attacchi? Lei ha parlato di un ritorno della strategia stragista nei cartelli della droga...

"Ci sono due autori principali di questi attacchi. Il primo è quello che noi chiamiamo in Colombia il Clan del Golfo che è un'organizzazione superstite del narcotraffico, che negli ultimi mesi ha subito pesanti rovesci, effettivi uccisi o arrestati, tanto che alcuni dei suoi capi si sono consegnati spontaneamente non potendo resistere alla pressione a cui erano sottoposti. Questo clan, sin dall'anno passato, stava pagando per l'omicidio di agenti di polizia. Aveva messo una taglia sulla testa degli agenti.

**Il presidente Juan Manuel Santos ha interrotto il dialogo di pace con l'ELN. Che ruolo gioca in tutto questo, il gruppo armato? **

"L'Eln è un'organizzazione frammentata, che opera in piccole unità. Quello che sono in grado di fare, oltre a operazioni di sabotaggio contro le infastrutture pubbliche, sono proprio gli attacchi a piccole stazioni di polizia, o ad agenti della forza pubblica, specialmente agenti di polizia. La maggiore difficoltà con l'Eln è proprio questa: un negziato con questo gruppo armato è molto difficile perché non hanno il controllo dei loro effettivi, almeno di tutti i loro effettivi. Gli attacchi degli ultimi giorni lo dimostrano. I loro membri stanno meglio quando non c'è accordo, quando non ci sono cessate il fuoco. In quel caso gli effettivi compiono azioni. Mentre quando la direzione cerca una discussione le cose cambiano e molti membri dell'ELN non accettano le discussioni".

Questi attacchi, nell'anno delle elezioni presidenziali, favorivanno politicamente qualcuno?

"Questi attentati danno ossigeno a quelle candidature che chiedono la mano di ferro e che priorizzano la sicurezza nella propria agenda".

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