Ema: Amsterdam non è pronta, Italia valuta ricorso

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Diritti d'autore REUTERS/Francois Lenoir
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Di Salvatore Falco
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Immediatamente il governo italiano ha annunciato che intraprenderà ogni opportuna iniziativa presso la Commissione europea e le istituzioni comunitarie perché venga riconsiderata la decisione che vide Milano battuta al sorteggio finale.

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Amsterdam non sarà pronta in tempo e Milano spera di riaprire la partita per l'Ema. Il direttore dell'agenzia europea del farmaco, Guido Rasi, ha rivelato in una conferenza stampa che il nuovo palazzo dell'Ema non è ancora pronto, e la soluzione transitoria proposta dagli olandesi "non è ottimale", perché "dimezza" lo spazio della sede di Londra.

Immediatamente il governo italiano ha annunciato che intraprenderà ogni opportuna iniziativa presso la Commissione europea e le istituzioni comunitarie perché venga riconsiderata la decisione che vide Milano battuta al sorteggio finale.

L'Ema dovrà essere operativa ad Amsterdam dal primo giorno della Brexit, cioé il 30 marzo 2019, ma "la sede finale non sarà pronta per allora e si cerca ora una sede provvisoria.

AGGIORNAMENTO DEL 30/01/2018 ORE 21:20

Milano vuole riaprire la partita con Amsterdam per l'agenzia europea del farmaco. Dopo la rivelazione del direttore dell'Ema, Guido Rasi, che la città olandese non sarà pronta in tempo, il governo italiano presenta, insieme al comune di Milano, il ricorso all'Unione europea, mentre quello dei Paesi Bassi assicura che la designazione è avvenuta "secondo le regole".

Lo scontro si sposta anche in sede comunitaria: da una parte la Commissione europea ricorda che la decisione è stata già presa dai 27 Stati e non ha altro da aggiungere, dall'altro il presidente del parlamento europeo, l'italiano Antonio Tajani sostiene che l'assemblea esprimerà presto la propria decisione

L'Ema dovrà essere operativa ad Amsterdam dal primo giorno della Brexit, cioé il 30 marzo 2019, e ora si cerca ora una sede provvisoria.

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