L'iniziativa di pace russa punterebbe a marginalizzare quella portata avanti dall'ONU, secondo gli anti-Assad
L'opposizione siriana boicotterà i colloqui di pace di Sochi che la Russia organizza la prossima settimana. Secondo gli oppositori del presidente Bashar el Assad, il più stretto alleato del governo siriano cercherebbe di marginalizzare la trattativa portata avanti dall'ONU, favorendo un accordo più consono alle esigenze di Damasco e dei suoi 'protettori' russi e iraniani:
"Ci hanno dato tante assicurazioni riguardo agli impegni che intendevano prendere, - ha detto il portavoce dell'opposizione siriana , **Yahya Al-Aridi **- Ma nessuna di queste garanzie è stata messa in pratica e noi siamo stanchi, abbiamo bisogno di un coinvolgimento reale, di un reale impegno".
La dichiarazione è giunta al termine di due giorni di colloqui fra governo e opposizioni organizzati dall'invianto speciale delle Nazioni unite per la Siria Staffan de Mistura. Neanche l'ONU ha ancora deciso se partecipare o meno all'iniziativa di pace organizzata nella località russa sul Mar Nero.
Per ora, i nove incontri già organizzati sotto l'egida dell'ONU non hanno portato grandi frutti: in sette anni di guerra civile i morti si contano in centinaia di migliaia e gli sfollati in milioni.
Nuove elezioni, riforme politiche e lotta al terrorismo sono i principali temi di scontro. La nuova sicurezza ostentata dal regime di Assad sembra inversamente proporzionale al suo interesse ad arrivare ad un accordo politico negoziato con gli oppositori.
Intanto le operazioni militari dei siriani sul proprio territorio continuano, come i bombardamenti della Ghouta orientale, vicino a Damasco, e della città nord-occidentale di Idlib, dove, secondo l'esercito, restano le ultime importanti sacche di resistenza armata.
Senza contare il nuovo fronte di crisi che si è aperto a Nord, con l'intervento turco contro le milizie curde.