Australia: cortei contro la festa nazionale

Australia: cortei contro la festa nazionale
Diritti d'autore REUTERS/Steven Saphore
Di Loredana Pianta
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Contestate le celebrazioni del 26 gennaio, data dello sbarco dei coloni inglesi nel 1788. Gli aborigeni: per noi fu l'inizio della fine

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Migliaia di persone hanno sfilato nelle strade delle principali città australiane per chiedere l'abolizione della festa nazionale, in segno di rispetto per la minoranza aborigena. Il 26 gennaio si ricorda lo sbarco dei coloni inglesi nella baia di Sidney, avvenuto nel 1788. Per la popolazione indigena questo fu anche l'inizio della sua oppressione.

"Vorrei che un giorno tutti quanti potessero celebrare una festa nazionale", dichiara un manifestante, tra coloro che chiedono la scelta di un'altra giornata che rappresenti l'intero popolo australiano.

"L'unità di una nazione si costruisce avendo coscienza del passato, non ignorandolo", ha dichiarato il leader dei Verdi Richard Di Natale, che ha partecipato alle dimostrazioni. Un chiaro messaggio al primo ministro Malcolm Turnbull, fino ad oggi sordo ad ogni richiesta di cancellare la festa nazionale, come anche di eliminare l'Union Jack dalla bandiera australiana.

Oggi gli aborigeni rappresentano solo il 3% della popolazione, e sono una minoranza con alti tassi di povertà, criminalità e alcolismo.

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