"Asse franco-tedesco? Non criticatelo, è un bene per tutti"

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Lo ha detto il ministro dell'economia francese durante una puntata speciale di Global Conversation da Davos. Tra gli argomenti caldi trattati, appunto, il ruolo decisionale del duo Parigi-Berlino

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Il ruolo dell'asse franco-tedesco per un'Europa che vuole spingere sull'acceleratore è stato uno degli argomenti più dibattuti durante la puntata speciale diThe Global Conversation dal World Economic Forum di Davos, moderata dalla nostra inviata in Svizzera, Isabelle Kumar. 

"Non criticatelo, tutti possono unirsi", l'opinione del ministro dell'economia francese Le Maire, intervenuto insieme ad altri ospiti di grande profilo al forum.

A 55 anni dal Trattato dell'Eliseo, la rinnovata alleanza tra Parigi e Berlino - insieme alla ripresa economica nel continente - ha riacceso le speranze per un ruolo di primo piano della UE nello scacchiere geopolitico mondiale. Ma tanti sono ancora i nodi da risolvere, a partire dalla percezione negativa nei confronti delle istituzioni europee da parte dei suoi cittadini.

Di tutto questo si è parlato nella tavola rotonda *Europa tra realtà e dilemmi, *da cui sono emersi alcuni utili spunti per un'Europa sovrana, unita e democratica.

Isabelle Kumar

Priorità e contraddizioni in Europa

"Dovremmo focalizzarci sulla libertà di fornire servizi e l'unione dei capitali, per poter rendere accessibili risorse alle piccole e medie imprese" del tessuto europeo, l'opinione di **Mateusz Morawiecki, **primo Ministro della Polonia. "Abbiamo bisogno di creatività, innovazione e una cooperazione più profonda, e la Polonia vuole partecipare attivamente".

Mateusz Morawiecki

"L'unione dei capitali serve per dare più opportunità alle imprese di esportare", ha concordato** Bruno Le Maire**, Ministro dell'Economia e delle Finanze francese. "Abbiamo bisogno di un'Europa più forte. Va tenuta unita, spero che saremo in grado di affrontare il problema della Polonia per avere una UE più unita. Le ultime elezioni hanno dimostrato che i populismi rimangono una minaccia per tutti", ha ribadito a stretto giro Bruno Le Maire, Ministro dell'Economia e delle Finanze francese. 

"Il populismo è alle porte di ogni paese europeo: è tempo di decidere, di andare avanti. La gente si aspetta decisioni forti per migliorare la propria condizione privata e la loro sicurezza. Tutti possono capire che i confini vanno protetti".

Asse franco-tedesco

"Quando la Germania e la Francia non riescono a trovare un compromesso, ognuno ha paura. Quando lo trovano, si ha paura che vogliano comandare l'Europa. L'amicizia tra i due Paesi è nel bene di tutta europa, però: i nostri paesi sono così diversi che, quando si trova un accordo, è la prova che può essere valido anche per altri stati. Per questo è importante costruire sull'asse franco-tedesco in generale per tutta l'Europa", sostiene il ministro delle finanze transalpino Bruno Le Maire.

"L'Europa è meglio guidata ora che la Francia è più coinvolta nell'indicare la direzione futura".

La riforma della giustizia in Polonia

"Andiamo avanti con la riforma del sistema giudiziario", la risposta di Mateusz Morawiecki, primo Ministro della Polonia. "Posso garantire che dopo la riforma il nostro sistema giudiziario sarà molto più obiettivo, trasparente ed efficace. Abbiamo basato la nostra riforma sulle procedure di altri paesi europei".

Difesa comune

Ursula von der Leyen

"Ci sono alcune materie su cui i cittadini si aspettano risposte: lavoro, sicurezza e impresa",** **è stata l'opinione di **Ursula von der Leyen **- Ministro federale della Difesa in Germania e Membro del Consiglio di fondazione del Forum economico mondiale. "Abbiamo creato un'unione difensiva a dicembre" con la Permanent Structured Cooperation (PESCO). "Un esercito europeo embrionale, forza speciale capace di agire in momenti critici perché lo scenario difensivo è molto frazionato in Europa. Come gli USA si prendono le loro responsabilità in questo campo, così dobbiamo fare anche noi". 

Maggiore integrazione e multilateralismo

"Abbiamo una ricostruzione permanente in Europa che non finisce mai, quando si arriva a un risultato bisogna sempre andare avanti. Integrazione, integrazione, integrazione: questa la via per il futuro", ha sostenuto Angel Gurría, Segretario generale dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). "Il 2018 sarà un anno di consolidamento degli obiettivi raggiunti perché il mondo sta cambiando e presenta tante sfide. La parola chiave deve essere multilateralismo, come ha suggerito Macron".

Angel Gurria

Business: quale l'atmosfera che si respira in Europa

"Quante persone hanno avuto paura di Brexit e delle sue conseguenze, della germanizzazione dell'Europa...ma quando si guarda alla situazione oggi, sembra che i pianeti siano allineati in maniera più favorevoli", ha fatto notare **Maurice Lévy, **Presidente del Consiglio di sorveglianza della società di comunicazione Publicis Groupe. "Le imprese vogliono rischiare, veramente prendersi dei rischi e innovare".

Il caso Ungheria

"Non dobbiamo dimenticarci che l'Europa non è stata fondata per motivi economici ma per motivi politici: primariamente per la pace, ma anche per consolidare la democrazia in uno stato di diritto. Da questo punto di vista, l'Europa vive una grave crisi, ci sono due stati membri che violano sistematicamete questi principi. L'Ungheria, perché Orban ha la protezione del Partito Popolare e quindi può apertamente portare avanti una campagna venata di razzismo contro i rifugiati, con leggere venature di anti-semitismo contro George Soros, e non succede nulla. La Polonia non gode dello stesso lusso perché non è nel PP. L'unico protettore che ha è Theresa May, che però è in via d'uscita", l'intervento di Jan-Werner Müller, professore di politica all'università di Princeton, presente tra il pubblico.

Jan-Werner Müller

Cambiare il modo di comunicare

"Bisogna cambiare innanzitutto la comunicazione e il modo in cui si raccontano certe politiche", ha aggiunto Levy, prendendo l'esempio del successo del programma Erasmus, sostenendo che in passato Bruxelles non è stata in grado di raggiungere le persone con dei messaggi efficaci.

Migranti

"Non è stato un errore far entrare un milione di rifugiati in Germania. Dobbiamo pensare che ci sono diritti garantiti dei rifugiati sotto la convenzione di Ginevra, ma ci sono altri migranti che vengono per migliorare le proprie condizioni di vita. Quello che è successo è una delle conseguenze di Schengen. Nel nostro interesse c'è lavorare con i paesi vicini come quelli africani affinché i popoli vedano un futuro nella propria nazione d'origine. Ma l'Europa deve lottare con forza contro i trafficanti di migranti",  l'opinione della tedesca Ursula von der Leyen. 

La Polonia ha rigettato il sistema di quote proposte dall'Europa. "Abbiamo indicato che c'è un problema. Vorrei invitare tutti in Polonia per valutare le riforme da un punto di vista olistico". 

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Maurice Levy

Cinque consigli all'Europa

  • Mateusz Morawiecki: "Non dobbiamo sottovalutare le crescenti diseguaglianze: ci vogliono politiche per i molti, non per i pochi";
  • Ursula von der Leyen: "Bisogna trovare una narrativa comune per conquistare non solo i cervelli, ma anche i cuori degli europei";
  • Bruno Le Maire: "Il mio ruolo non è dare consigli, ma decidere: la mancanza di decisioni buone, e rapide, è un problema per l'Europa";
  • Angel Gurría: "Dobbiamo continuare a tenere il passo con le riforme, il cambiamento, non fermarci mai, continuare ad affrontare le difficoltà e raccoglierne i frutti"
  • Maurice Lévy: "La popolazione europea deve possedere un pezzo di Europa"

La pagina speciale sul forum WEF di Davos

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