L'OLAF (Ufficio Anti Frode dell'Ue) ha rilevato nuove irregolarità e conflitti di interessi nella gestione dei fondi dell'Ue in Ungheria. Portagonista della vicenda è il genero del premier Orban
Riguarda la modernizzazione degli impianti pubblici di illuminazione il nuovo caso di corruzione che sta scuotendo l'Ungheria. La scorsa settimana l'Ufficio Europeo Anti Frode (OLAF) ha rivelato gravi irregolarità in una serie di appalti vinti dalla ditta Elios, del genero 32enne e miliardario del premier Orban. Negli ultimi due anni di inchieste, l'Ufficio Europeo Anti Frode, ha preso in esame 35 appalti pubblici vinti dalla ditta Elios tra il 2011 e il 2015. Oltre a svariate irregolarità, L'OLAF ha scoperto numerosi casi di conflitto di interessi.
Il genero di Orban, Istvan Tiborcz, è socio della Elios dal 2015. L'azienda ha vinto diversi appalti tra i quali quello, appunto, per la rimodernizzazione dell'illuminazione pubblica, finanziata per buona parte con fondi dell'Ue.
OLAF ha inviato il rapporto al Procuratore ungherese chiedendo che vengano presi provvedimenti per vie legali. Il governo di Budapest non ha ancora pubblicato il rapporto ma il Ministro della Cancelleria ungherese ha garantito che si occuperà della questione. L'Ufficio Europeo Antifrode pretende la restituzione di 43 milioni di euro di fondi.