Il belpaese sembra amare il proibito secondo una ricerca di un centro studi a Mestre
Il proibito ha sempre il suo fascino. Le cifre che sono state calcolate dal centro studi dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre tuttavia, hanno dell'incredibile. Gli italiani spederebbero una fortuna in attività llecite. Di questo fiume di dennaro ben 4 miliardi di euro all'anno finirebbero nella prostituzione. Tutto sommato, dicono a Mestre, si tratta di oltre un punto di pil alll'anno che finisce per finanziare attività illecite. Oltre 14 miliardi sarebbe il denaro movimentato dagli stupefacenti.
Circa la prostituzione il tema è tornato in campagna elettorale, con alcune proposte circa la riapertura della case chiuse non solo per controllarlo, ma anche per recuperare un gettito fiscale che invece va perso.
Ma qual è la situazione in Europa?
Fra i paesi, nella vicina Francia qualche tempo fa, con un'iniziativa un po' sopra le righe si cercò di riaprire il dbattito sul tema, ma la discussione naufragò sotto una pioggia di critiche. Oggi lo scambio economico in cambio di una prestazione è vietato nell'esagono. È però tollerata la presenza delle prostitute sulle strade.
Resta il problema dello sfruttamento, come in Belgio, dove è venuta alla luce la tratta di giovani nigeriane nel cuore della capitale europea. Portate in Europa con menzogne e costrette a vendersi per un debito che non riusciranno mai a ripagare. Ma il tema è così spinoso che la politica se ne tiene spesso lontana. Mentre le organizzazioni criminali ne approfittano.