L'inchiesta del 'The Guardian' svela un sistema di minacce e omertà e ora l'ONU teme che il problema sia sottostimato. I casi in diversi uffici del mondo. Le vittime denunciano anche l'inutilità di segnalazioni formali alle figure preposte.
Almeno 15 casi verificati di agressione sessuale negli ultimi cinque anni. Vanno dalla frase spinta allo stupro, il tutto ovattato da una "cultura del silenzio" con "un sistema di reclami difettoso che si rivolta contro le vittime", è scritto testualmente. Dove? All'ONU, in diversi uffici del mondo.
La denuncia è del quotidiano britannico The Guardian che ha raccolto le testimonianze di dozzine di lavoratori. "O ti concedi o il tuo contratto scadrà senza essere rinnovato e così il tuo visto", era il tono delle minacce e a volte la denuncia all'ufficio preposto si risolveva in un nulla di fatto o peggio in un esaurirsi del rapporto di lavoro, soprattutto per i consulenti, racconta una donna. Per una di loro le prove mediche dello stupro, il cui colpevole a detta della vittima era un alto funzionario più anziano di lei, sono state considerate insufficenti e per lei non c'è stata nessuna protezione: ha dovuto lasciare il lavoro e tornare nel Paese d'origine.
**Il portavoce dell'Onu **ha affermato che "la lotta alle molestie sessuali è una priorità" per il segretario generale Antonio Guterres ed ha aggiunto che non sarebbe una sorpresa sapere che il problema è sottostimato. Ufficialmente all'ONU hanno raccolto 15 denunce di molestie nel 2016 e 20 nel 2015.