Nonostante il disarmo delle FARC, continuano le violenze in Colombia

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Di Euronews
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Il cessate il fuoco delle organizzazioni antigovernative non schiude ancora la pacificazione nazionale

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Siamo a Quibdó, capitale del dipartimento di Chocó, Colombia nordorientale: una delle zone piu' povere del paese che per 52 anni è stata messa in scacco dalla guerriglia delle FARC. 

A un anno dall'accordo di pace fra lo stato e le organizzazioni antigovernative la pacificazione è ancora di là da venire nella provincia.

La guerra non è sicuramente finita per Diomede Isarama. È dovuto fuggire nell'ottobre scorso quando suo figlio Aulio, leader indigeno, è stato ucciso. "Abbiamo paura perchè uccidono i nostri figli. Qui si dice che finiranno per uccidere tutti.”

Intanto anche la guerriglia marxista targata ELN ha ufficialmente chiuso le ostilità, chidedendo  scusa per i loro errori. Ma non tutto è risolto nelle relazioni col governo centrale. L'accordo stipulato con l'esecutivo colombiano è in attesa di una ratifica quest'anno.

Tutti i familiari di Aulio sono sciamati in esilio nel tentativo di sopravvivere. "Sopravviviamo , abbiamo un alloggio ma mangiamo solo una volta al giorno", dice Eregrino Isarama, fratello di Aulio.  

La recrudescenza delle violenze con inevitabili regolamenti di conti ha causato nelle aree liberate dalle FARC la diaspora di almeno 55 mila persone nel 2017. In 10.000 si sono stanziati nel Chocó dove la povertà investe l'80% della popolazione.

Nuove bande armate si sono impossessate delle aree in cui non arriva il controllo del governo centrale. La selva altro non è che una giungla violenta.

Natalia Machado è scappata da Medellín quando le nuove bande criminali hanno iniziato a minacciarla. “ C'erano persone nei dintorni che volevano eliminarmi. Vennero a bussare alla mia porta, ho capito che mi avrebbero aggredito, volevano picchiarmi".

La vita è più che mai drammatica nelle infinite periferie di Colombia.

“E' dura perchè vedi i ragazzi che si avvicinano alla droga, ragazzi di strada", aggiunge Natalia. "Vedi le estorsioni, tutto dal vivo. È duro perchè ci sono confini invisibili che non devi attraversare perchè rischi la vita".

Ha dovuto lasciare il suo lavoro ma lotta per mantenere il figlio disabile. “Finanziariamente stiamo male, siamo in una condizione veramente vulnerabile, se riusciamo a fare la colazione poi non abbiamo niente per  cena. Un solo pasto al giorno. Ecco la nostra situazione".

Gli accordi di pace in Colombia hanno ridotto gli omicidi ma il conflitto armato continua. La violenza è generalmente diminuita ma i crimini sono più mirati. Almeno 80 dirigenti locali a vari livelli sono stati uccisi lo scorso anno (stime UNHCR) nelle zone in cui operavano le FARC .

"L'uscita di scena della Farc in aree come il Chocó ha favorito il fiorire degli altri gruppi armati. Preoccupano sopattutto gli attacchi ai responsabili locali in tutto il paese", commenta Hector Estepa di euronews

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