Nel 2018 all’Italia la Presidenza OSCE. Ma cosa vuol dire, in concreto?

Una riunione OSCE del dicembre 2015: stretta di mano tra diplomatici
Una riunione OSCE del dicembre 2015: stretta di mano tra diplomatici Diritti d'autore REUTERS/Jonathan Ernst
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Il ministro degli Esteri Alfano potrà portare al centro della discussione alcuni temi caldi per il nostro paese come la gestione della crisi migratoria nel Mediterraneo, ma la vicinanza delle elezioni potrebbe “indebolire” il ruolo - già di suo prettamente formale - del nostro Paese

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di Eleonora Chiarella

Dal 1° gennaio 2018 l’Italia detiene la Presidenza annuale dell’OSCE, l’ Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, dopo essere stata eletta dagli Stati membri nel 2016. L’Italia avrà il compito di definire le priorità e coordinare le decisioni dell’OSCE. La Presidenza sarà esercitata dal ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, in collaborazione con la Presidenza precedente (Austria) e futura (Slovacchia) secondo il cosiddetto sistema della Troika.

Cos'è l'OSCE

L’OSCE, Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, è la più grande organizzazione di sicurezza regionale. Fondata nel 1975 con l’obiettivo di divenire un punto d’incontro tra Est e Ovest, oggi l’OSCE conta 57 Stati membri provenienti da Europa, Nord America e Asia e rappresenta un centro di dialogo su sicurezza, diritti umani, sviluppo economico e ambiente.

Tutte le decisioni dell’OSCE vengono prese con il metodo del consenso, ovvero con l’approvazione di tutti gli Stati membri. Una volta approvate, le decisioni diventano poi politicamente vincolanti per gli Stati partecipanti.

I principali organi governativi e decisionali dell’organizzazione sono:

  • PRESIDENZA. Ogni anno uno Stato membro viene eletto alla Presidenza con il compito di definire le priorità e coordinare le attività dell’OSCE. La funzione del Presidente viene esercitata dal Ministro degli Affari esteri dello Stato membro eletto.
  • VERTICI. I vertici sono riunioni periodiche in cui i Capi di Stato e di Governo degli Stati membri definiscono l’agenda principale dell’organizzazione.
  • CONSIGLIO DEI MINISTRI. Il Consiglio dei Ministri è il principale organo governativo e decisionale dell’OSCE ed è formato dai ministri degli Affari Esteri degli Stati membri. Le riunioni tra i ministri avvengono di regola una volta l’anno nel Paese che esercita la Presidenza.
  • CONSIGLIO PERMANENTE. Il Consiglio permanente è composto da delegati degli Stati membri e ha la responsabilità di eseguire i compiti determinati dai Vertici e dal Consiglio dei Ministri. I delegati si riuniscono una volta alla settimana a Vienna sotto la coordinazione del Presidente.
  • FORO DI COOPERAZIONE PER LA SICUREZZA. Il Foro di cooperazione per la sicurezza ha come obiettivo quello di fornire stabilità e sicurezza militare in Europa. Le sue attività principali sono: stipulazione di accordi politico-militari tra gli Stati membri, regolamentazione di scambi d’informazioni militari tra Stati e assistenza alla non-proliferazione di armi di distruzione di massa.
  • ISTITUZIONI. Tra le principali istituzioni che supportano le attività dell’OSCE ci sono l’Alto commissariato per le minoranze nazionali, l’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell’uomo (Odihr), il Rappresentante per la libertà dei mezzi d’informazione e l’Assemblea Parlamentare, composta da 300 legislatori dei parlamenti degli Stati membri e con l’obiettivo di promuovere la cooperazione e svolgere attività di monitoraggio elettorale.

Cosa significa una presidenza italiana dell'OSCE 

Tra i temi centrali della Presidenza italiana dell’OSCE, il ministro Alfano ha citato la risoluzione della crisi ucraina, la promozione della sicurezza in Europa, la salvaguardia dei diritti umani e, in particolar modo, la gestione della crisi migratoria nel Mediterraneo.

“Il dossier mediterraneo è centrale per l’Italia. Quindi l’Italia cercherà in tutti i modi di accentuare la presenza del dossier mediterraneo all’interno dell’agenda dell’organizzazione”, afferma Raffaele Marchetti, Professore di Relazioni Internazionali presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma.

Tuttavia, Marchetti sottolinea come le vicine elezioni nazionali possano indebolire il ruolo dell’Italia all’interno dell’OSCE e come la Presidenza dell’organizzazione non sia “un ruolo politico decisivo ma un ruolo piuttosto formale”. “Non possiamo pensare che da domani l’OSCE si metta a parlare esclusivamente di Mediterraneo, questo sicuramente non accadrà. L’italia deve lavorare, se vuole perseguire i propri interessi nazionali, affinchè il tema del Mediterraneo e dell’Africa diventi centrale in diverse organizzazioni”, afferma Marchetti.

Roberto Virzo, Professore di Diritto Internazionale presso l’Università del Sannio, fa notare come però la Presidenza possa permettere all’Italia d’ “iscrivere all’ordine del giorno determinate questioni” in un’organizzazione, l’OSCE, che si distingue per il dialogo e per “l’instaurazione di basi per decisioni e progetti futuri di altre organizzazioni ”.

Infine, Virzo sottolinea come il governo Gentiloni “dia un senso di stabilità agli occhi degli interlocutori esteri” e come l’Austria, a capo della precedente Presidenza dell’OSCE, sia riuscita a portare avanti il suo ruolo nonostante il cambio di governo in itinere. 

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