Birmania: due giornalisti ancora in carcere

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Diritti d'autore REUTERS/Stringer
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Di Cristiano Tassinari
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A due cronisti dell'agenzia di stampa Reuters è prolungata la detenzione nelle carceri birmane per almeno altre due settimane. Sono accusati di possesso di documenti compromettenti sulla repressione del governo contro i Rohingya.

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Calca di reporter e fotografi al tribunale di Mingarlardon, in Myanmar, per l'udienza che ha prolungato di altre due settimane la detenzione di due giornalisti dell'agenzia Reuters, Wa Lone e Kyaw Sooe Oo, rispettivamente 31 e 27 anni, accusati di violazione della legge sui segreti di stato. 

I due giornalisti, arrestati lo scorso 12 dicembre, sono apparsi in buona salute, hanno ammesso di non aver subito maltrattamenti e hanno potuto incontrare per la prima volta l'avvocato e le famiglie. 

"Non abbiamo fatto niente di male, solo il nostro lavoro di giornalista", hanno dichiarato i due cronisti. 

Sono finiti sotto inchiesta - e rischiano fino a 14 anni di carcere - con l'accusa di essere in possesso di documenti sulla repressione del governo birmano nei confronti della minoranza Rohynga nello stato di Rakhine.
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