Perù: disordini dopo la "grazia umanitaria" a Fujimori

Perù: disordini dopo la "grazia umanitaria" a Fujimori
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Di Cristiano Tassinari
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A Lima scendono in piazza gli attivisti dei diritti umani e marciano verso il palazzo del governo: inrerviene la Polizia. Ma sono in tanti a far festa per la libertà dell'ex presidente, condannato a 25 anni di carcere. Gli avversari sospettano uno scambio politico con Kuczynski.

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Disordini, scontri e manganellate nella zona del palazzo del governo a Lima, la capitale del Peru', dopo la decisione del presidente Pedro Paolo Kuczynski di concedere la grazia per motivi umanitari al'ex presidente peruviano Alberto Fujimori. Prima del ricovero in clinica, si trovava in carcere, condannato a 25 anni per corruzione e violazione dei diritti umani.

Nella versione ufficiale, Fujimori, 79 anni, soffre di una malattia progressiva, degenerativa e incurabile e le condizioni carcerarie rappresentano un rischio per la sua vita. In realtà, gli avversari sospettano uno scambio politico, dopo che il voto in Parlamento del figlio di Fujimori, Kenj, ha salvato dall'impeachment Kuczynski, accusato di corruzione.

Salito al potere nel 1990 e restato al governo con il pugno di ferro per dieci anni, nel 2006 Fujimori fu arrestato e poi condannato, tra l'altro, per gli abusi commessi nella repressione di Sendero Luminoso e Tupac Amaru. Ma lui, Fujimori, si è sempre dichiarato innocente.
A trovare il padre in ospedale si è recata la figlia Keiko, parlamentare e altra erede della dinastia Fujimori. Su Twitter ha scritto: "Finalmente mio padre è libero": 

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