Proseguono i "giorni della rabbia" nei territori palestinesi

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Di Cinzia Rizzi
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Mentre si piangono le quattro vittime, ancora scontri tra polizia e manifestanti in varie città. Usati anche gas lacrimogeni e proiettili di gomma

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Migliaia di palestinesi sono scesi in strada a Gaza e Khan Younis per i funerali delle due vittime degli scontri con le forze israeliane, nei ''giorni della rabbia'', proclamati in seguito alla decisione di Donald Trump di riconoscere unilateralmente Gerusalemme come capitale di Israele.

Nella notte tra venerdì e sabato, nei raid israeliani nella Striscia - lanciati dopo che da Gaza erano partiti tre missili - sono morte altre due persone.

Prosegue intanto l'ondata di proteste nei Territori palestinesi, con l'esercito israeliano che ha usato la forza per disperdere la folla. Sono stati lanciati anche gas lacrimogeni e proiettili di gomma. Decine di persone sarebbero rimaste ferite nella periferia nord di Betlemme.

Violenze anche a Gerusalemme, dove terminate le preghiere nella moschea Al-Aqsa, i fedeli hanno marciato verso le porte della Città Vecchia, al grido di ''Gerusalemme è nostra''. Le forze dell'ordine, a piedi e a cavallo, si sono lanciate sui manifestanti.

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