L'Andrea Chénier apre la stagione della Scala

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Di Gioia Salvatori
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Successo di pubblico per la prima milanese ma alla serata di gala mancano le più alte cariche dello Stato. Per l'opera diretta dal maestro Riccardo Chailly e con la regia di Mario Martone, 11 minuti di applausi

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Una storia d'amore e di rivoluzione, tema caro al regista Mario Martone che ha firmato l'Andrea Chénier. L'opera di Umberto Giordano ha aperto la stagione della Scala di Milano, come da tradizione il 7 dicembre. 

Alla fine 11 minuti di applausi: un'ovazione per il direttore Riccardo Chailly e i due protagonisti, Anna Netrebko e Yusif Eyvazov nei panni rispettivamente di Maddalena e del poeta francese Chénier: amanti tragici, destinati alla ghigliottina durante la rivoluzione francese.

Come di consueto un grande schermo è stato allestito all'esterno. L'opera non è delle più note al grande pubblico che però ne ha apprezzato l'allestimento.

La prima della Scala è stata come sempre un evento mondano di prim'ordine con sfilata di vip e politici: tra questi ovviamente il sindaco di Milano Giuseppe Sala, e poi i ministri della cultura e dell'economia Franceschini e Padoan. Presenti anche l'ex primo ministro e commissario europeo Mario Monti e la sottosegretaria alla presidenza del consiglio Maria Elena Boschi che però è entrata dal retro. 

Assenti le più alte cariche dello Stato.

L'incasso record della serata è stato di 2.427.840 euro. Tanto è valso il ritorno dell' Andrea Chénier alla Scala dopo 32 anni di assenza.

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