Roma deve sviluppare gli "anticorpi" contro i "virus" che la colpiscono: come l'"indifferenza", la "maleducazione civica", la "paura del diverso", il "conformismo travestito da trasgressione".
Una giornata di preghiera con la città di Roma e i suoi rappresentanti è stato l'8 dicembre per il Papa. Nella solennità della festa dell'Immacolata Francesco ha invocato la Madonna perchè aiuti la città a sviluppare gli 'anticorpi' contro alcuni virus dei nostri tempi come " l'indifferenza, la paura del diverso, dello straniero; il conformismo travestito da trasgressione; l'ipocrisia di accusare gli altri, quando si fanno le stesse cose".
Così ha parlato il Papa nella preghiera alla Vergine Maria in Piazza di Spagna. Aleggia un po' di stanchezza sul volto di Francesco reduce dal faticoso viaggio in Myanmar e Bangladesh, il papa che deve guidare la Chiesa nel mondo e riformare il Vaticano.
Il Pontefice ha ringraziata la Vergine per la "costante premura" con cui accompagna il cammino dei romani: "il cammino di quanti ogni giorno, a volte con fatica, attraversano Roma per andare al lavoro", non ha esitato a sottolineare con chiaro riferimento alle condizioni dei trasporti nella città; ma anche "dei malati, degli anziani, di tutti i poveri - ha aggiunto -, di tante persone immigrate qui da terre di guerra e di fame".
Prima di arrivare in Piazza di Spagna, il Papa si era fermato a Santa Maria Maggiore a pregare davanti alla "Salus Populi Romani". E dopo l'omaggio alla statua dove oggi i romani hanno posto i loro omaggi floreali, ha proseguito a piedi per la vicina Sant'Andrea delle Fratte, dove nuovamente ha pregato di fronte alla Madonna del Miracolo, nel 175/mo anniversario dell'apparizione ad Alfonso Ratisbonne: "che in quel momento da ateo e nemico della Chiesa divenne cristiano", aveva detto in precedenza rivolto all'Immacolata, invitando a "spogliarci di ogni orgogliosa arroganza, per riconoscerci come veramente siamo: piccoli e poveri peccatori, ma sempre tuoi figli".