Messico: troppi omicidi, arriva l'esercito nelle città

Messico: troppi omicidi, arriva l'esercito nelle città
Di Cristiano Tassinari
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La discussa legge sulla sicurezza interna è ad un passo dall'approvazione: dopo la Camera, toccherà al Senato. "Una necessità", dice il presidente messicano Enrique Pena Nieto. Ma le opposizioni parlano di violazione dei diritti umani.

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La Camera dei Deputati del Messico ha approvato la discussa Legge sulla Sicurezza Interna, che dà maggiori poteri all'esercito e alle forze armate per arginare l'ondata di violenza che fa del Messico uno dei paesi piu' pericolosi al mondo.

Il presidente del Messico, Enrique Pena Nieto è il massimo sostenitore di questa legge. "Spero che il Congresso approvi con la necessaria urgenza questa importante legge, che darà piu' certezze alle forze armate per garantire maggiore sicurezza alla società messicana".

Il 2017, uno degli anni piu' sanguinosi della storia messicana, si sono verificati quasi 21 mila omicidi, di cui 2371 solo nel mese di ottobre, alla media di 76 omicidi al giorno, uno ogni 19 mnuti.

Questa legge, tuttavia, non piace a tutti, anzi: sono diversi i partiti di opposizione e i movimenti che si oppongono alla sua entrata in vigore, parlando apertamente di violazione dei diritti umani.
Cristina Gaytan, avvocato e membro del partito rivoluzionario: "Questa legge non deve passare, altrimenti l'esercito farà tutto il lavoro sporco, cosa che non vedono l'ora di fare da sempre".

Ora tocca al Senato esprimere il suo parere.
Nonostante le proteste, l'approvazione della legge sulla sicurezza interna in Messico sembra solo una formalità.

Intanto, il presidente Pena Nieto - in un tweet - conferma di essere a favore del disarmo nucleare.

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