Venezuela: Maikel Moreno, dal carcere alla Corte Suprema

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Di Salvatore Falco
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Sfruttando le origini italiane di sua moglie, il pluriomicida ha presentato richiesta di cittadinanza

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Il presidente della Corte Suprema del Venezuela Maikel Moreno ha un rapporto conflittuale con la giustizia.

Prima che Cilia Flores, la moglie del Presidente Nicolas Maduro, imponesse nel febbraio scorso il suo nome alla guida della la giustizia venezuelana, Moreno era già stato condannato per omicidio nel 1987, ma i documenti relativi al processo non sono più disponibili. Dopo due anni di carcere viene rilasciato e nel 1989 è accusato di un secondo omicidio per il quale non è stato mai processato.

I suoi nemici lo descrivono come un agente dei servizi molto corrotto che riesce a fare carriera dopo il tentato golpe del 2002, quando prende la difesa dei chavisti che avevano ucciso alcuni manifestanti dell’opposizione.

Ma è con Maduro che arriva la vertice della giustizia di Caracas ed è grazie a questo potere che a marzo esautora il parlamento in mano all’opposizione da ogni autorità e concentra nelle sue mani il potere legislativo. È lui a condannare in via definitiva, il leader dell’opposizione, Leopoldo López a 14 anni di carcere.

La storia di Moreno si incrocia con l’Italia, quando, sfruttando le origini italiane di sua moglie, la miss Venezuela del 2013, Debora Menicucci, presenta la richiesta di cittadinanza.

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