Piccole e infinite scosse di terremoto sulle alpi francesi. Il sismologo: "Non c'è da preoccuparsi"

Piccole e infinite scosse di terremoto sulle alpi francesi. Il sismologo: "Non c'è da preoccuparsi"
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Di Euronews
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Da quattro mesi la zona delle Alpi francesi è colpita da uno sciame sismico senza fine. I sismologi stanno studiando il fenomeno. Dal CNR fanno sapere: assolutamente sicuro andare a sciare a Bardonecchia e dintorni

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AGGIORNAMENTO 10/11:Centinaia di piccole scosse di terremoto sono state registrate negli ultimi quattri mesi nelle valli alpine della Savoia, tra Francia e Italia, ma gli esperti invitano a non preoccuparsi perché si tratta di fenomeni assolutamente naturali, in gran parte impercettibili agli esseri umani. I sismologi stanno studiando il fenomeno, che ha già provocato pù di 400 piccoli terremoti concentrati soprattutto nel mese di ottobre e nella valle della Maurienne, nelle Alpi francesi.

Quelqu’un a senti me tremblement de terre en Savoie cette nuit ?

— Jeremiük Morelöglü (@Mathx73) October 25, 2017

Abbiamo intervistato il sismologo Alberto Marcellini dell’IDPA Istituto per la dinamica dei processi ambientali del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), che ben conosce l’equipe francese che ha effettuato le rilevazioni.

“In tutte le Alpi occidentali c‘è un’ottima copertura a livello di stazioni. Sul versante italiano ci pensano ARPA e Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Sono scosse di natura tettonica: la sismicità è ben conosciuta. I valori non superano il 15% dell’accelerazione di gravità, sono quindi relativamente bassi, poco più di quanto si registra sulla pianura padana. L’Italia è piena di questo genere di terremoti. Rischio valanghe? Il meccanismo è del tutto analogo a quello delle frane. Le onde sismiche del terremoto si oppongono alla forza di gravità e possono accelerare i movimenti di scivolamento ma per le valanghe ci vogliono terremoti di una certa identità. Francamente il rischio di valanghe indotte da terremoti per tutto l’arco alpino è veramente molto basso. Se esco in strada, corro più rischio di essere investito”, ha dichiarato Marcellini. “Non c‘è rischio per l’attività sciistica a Bardonecchia. Il caso di Rigopiano è stato generato da terremoto di magnituto superiore a 5. Quelli di scala Terremoto scala Richter 1 sono praticamente solo strumentali, anzi sono stati bravi i colleghi francesi a rilevarli. Non è il caso di creare allarmismo, per ora sono irrisori”.

Le rilevazioni finora
Solo tre dei terremoti registrati, per fortuna, sono stati superiori ad una magnitudo superiore al 3.0 della scala Richter, ma comunque ben al di sotto dellla magnitudo 5.0, oltre la quale potrebbero verificarsi danni agli edifici e alle persone.

Tra il 1° e il 27 ottobre sono state registrate ben 262 scosse nella valle della Maurienne. I piccoli terremoti, collegati alle linee delle faglie nella terra, non sono rari in questa regione, ma una tale attività tellurica ha spinto i ricercatori a svolgere indagini piu’ approfondite.

Per la registrazione delle scosse sono state impiegate apparecchiature di misura supplementari per cercare di individuare la particolare causa del problema. Gli esperti hanno anche tenuto riunioni con i residenti dei paesi della zona per cercare di rassicurarli, per quanto possibile.

Les séismes se multiplient ces dernières semaines en #Savoie (#Alpes), souvent ressentis par la population : https://t.co/ab7mzNJCAHpic.twitter.com/RNnhTvMo2D

— Météo Villes (@Meteovilles) 3 novembre 2017

“È certamente un fenomeno legato alla tettonica (il processo che controlla la struttura delle crosta terrestre), ma non sappiamo perché, improvvisamente, questi piccoli terremoti si sono innescati”, ha dichiarato a Euronews Philippe Guéguen, ricercatore presso l’Istituto delle Scienze della Terra di Grenoble. Guéguen sottolinea che già in passato esistono precedenti per attività sismiche simili. Nel 2012, ad esempio, vicino alla valle di Ubaye, in due mesi appena furono rilevati 5.000 piccoli terremoti. Le scosse della Valle della Maurienne sembrano essere sempre più forti, ma Guéguen avverte che ora è necessario soprattutto verificare se queste scosse hanno già raggiunto il loro picco di intensità.

“Non so se questo fenomeno possa scatenare valanghe”, ha detto il ricercatore, facendo notare che l’area è sempre stata a rischio di valanghe, con o senza l’attività sismica. Ma se le scosse dovessero continuare ed ad aumentare di intensità, anche il pericolo-valanghe aumenterebbe di conseguenza.

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